Messina: non accetta la richiesta di separazione ed aggredisce violentemente la moglie, un iraniano
arrestato dai Carabinieri di Ganzirri che hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto l'iraniano, presunto
responsabile del reato di maltrattamenti nei confronti della moglie, connazionale.
L’episodio risale ai giorni scorsi, quando una giovane donna straniera, visibilmente scossa e con evidenti
lividi al volto e al collo.
Messina, 25/01/2023 - Si era presentata presso la Stazione Carabinieri di Ganzirri per chiedere aiuto,
riferendo di essere stata violentemente aggredita dal marito. Subito soccorsa dai militari, la donna è stata poi
assistita dai sanitari del 118 che hanno provveduto a trasportarla presso il pronto soccorso dell’Ospedale
“Papardo” di Messina, per le cure sanitarie. Gli immediati accertamenti hanno permesso ai Carabinieri di
individuare i motivi della lite, verosimilmente riconducibili al rifiuto del marito di accettare la fine della
relazione coniugale, e di raccogliere le dichiarazioni della vittima, la quale ha affermato di aver subito, nel
tempo, reiterati maltrattamenti.
Tali episodi di violenza avrebbero spinto la donna a chiedere la separazione
e, successivamente, di rivolgersi ai Carabinieri, soprattutto dopo che, al culmine di uno degli ultimi litigi,
aveva subito un tentativo di strangolamento.
Sulla scorta del grave quadro indiziario emerso dalle attività compiute dai Carabinieri di Messina Ganzirri il
Giudice per le Indagini Preliminari di Messina ha adottato l’emissione della misura cautelare e l’uomo è
stato ristretto presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.
Le denunce da parte delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze di genere rivestono una
fondamentale importanza per le Forze dell’Ordine, poiché portano ad un immediato intervento di tutela nei
loro confronti. La tempestività della risposta della Polizia Giudiziaria in tale ambito è frutto di una specifica
preparazione professionale nell’affrontare tali reati, sollecitata e coordinata dalla Procura della Repubblica di
Messina, che ha stabilito precise modalità operative per poter fornire una tutela adeguata e quanto più
rapidamente possibile alle vittime vulnerabili.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di
non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.
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