Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Gliaca di Piraino: 2 arresti per furti di materiale termoidraulico ad una società fallita nel 2021

FURTI PRESSO UN’AZIENDA DI GLIACA DI PIRAINO. I CARABINIERI DELLA OMPAGNIA DI PATTI ESEGUONO UNA MISURA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI DUE SOGGETTI, ARRESTANDONE, IN FLAGRANZA, UN TERZO TROVATO IN POSSESSO DI OLTRE MEZZO CHILO DI MARIJUANA. 

2 maggio 2023 - Alle prime ore del mattino di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Patti hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Angelo Vittorio Cavallo, nei confronti di 2 persone, di cui 1 sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico e 1 all’obbligo di dimora, sul cui conto il Giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di “furti pluriaggravati in concorso” e nei confronti di soltanto uno di essi quelli relativi alla “violazione delle prescrizioni inerenti alla Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno”. 

Due distinti furti di materiale termoidraulico 

 L’operazione è il risultato di un’attività investigativa, condotta dai Carabinieri Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Patti (ME), con il supporto della Stazione di Piraino (ME), da cui è emerso il grave quadro indiziario nei confronti degli odierni indagati, in relazione a due distinti furti di materiale termoidraulico commessi nel trascorso mese di febbraio presso la sede di una società dichiarata fallita nell’aprile 2021. 

La denuncia-querela sporta dal curatore fallimentare

Le indagini, che hanno tratto origine dalla denuncia-querela sporta all’inizio del mese di febbraio scorso dal curatore fallimentare della predetta società, per i furti di materiali termoidraulici, elettrici e sanitari, per un valore complessivo pari a euro 80.000 circa, commessi, nel corso del tempo, sono state condotte tramite i tradizionali servizi di osservazione, la visione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona interessata e l’analisi del traffico telefonico delle utenze d’interesse, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati. 

Tale quadro è stato ulteriormente corroborato da una perquisizione delegata, durante le indagini, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, nel corso della quale si è addivenuti al rinvenimento e al sequestro di parte della refurtiva, poi riconosciuta senza ombra di dubbio dall’avente diritto, grazie anche ad univoci segni distintivi, nonché ad un capo di abbigliamento indossato da uno degli indagati all’atto della commissione di un furto. In tale contesto è altresì emerso come uno degli indagati, sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di dimora, al fine di commettere i reati contestatigli si fosse allontanato dal comune di abituale dimora, in assenza della prevista autorizzazione. 

Tre arresti per tentato furto presso la medesima azienda 

Nel medesimo contesto, nel corso di un servizio condotto al fine di prevenire la reiterazione dei furti presso la medesima azienda e di raccogliere eventuali ulteriori elementi a supporto delle ipotesi di reato oggi contestate, all’inizio del trascorso mese di aprile, militari della Stazione Carabinieri di Piraino hanno arrestato tre soggetti per tentato furto presso la medesima azienda, nella quale si erano introdotti previa forzatura di un infisso. 

Rinvenuta marijuana per più di 570 grammi. 

 Nella mattinata odierna, nel corso delle operazioni condotte per l’esecuzione della misura cautelare, i militari di questa Compagnia Carabinieri intervenuti presso una delle due abitazioni occupate dagli indagati, si sono imbattuti in un 21enne di origine romena che, alla vista dei militari, ha tentato di allontanarsi portando al seguito uno zaino, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto sostanza stupefacente del tipo marijuana, per un peso complessivo pari a oltre 570 grammi. 

Arrestato in flagranza un 21enne

Pertanto, i militari hanno arrestato – in flagranza di reato – il 21enne e sequestrato la sostanza stupefacente, che sarà inoltrata al Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri per le analisi qualitative e quantitative. Al termine delle formalità di rito l’indagato sottoposto agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico è stato condotto presso la propria abitazione, mentre il 21enne, arrestato in flagranza di reato per “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Barcellona P.G., entrambi a disposizione delle Autorità Giudiziarie rispettivamente competenti, al pari dell’ulteriore indagato, a cui sono state notificate tutte le prescrizioni inerenti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 21:00 alle 06:00 del giorno seguente, tutti i giorni, al netto di eventuali specifiche autorizzazioni. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.

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