Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Caso Cucchi a Spadafora: morì durante il fermo, "riaprire il caso" ed avere 'giustizia e verità"

E' il caso di Enrico Lombardo", morto il 27 ottobre del 2019, all'età di 42 anni a Spadafora (Messina), dopo essere stato fermato dai carabinieri, in seguito alla richiesta dell'ex compagna, minacciata dall'uomo (?). La famiglia ha presentato ricorso in Cassazione contro l'archiviazione decisa dal Gip: il 23 giugno la V sezione dovrà esprimersi. Secondo i carabinieri, Lombardo quella notte accusò un malore durante le fasi del fermo. Le fasi, molto concitate, sono state riprese da un video. Le ambulanze del 118 intervennero, ma per Lombardo non ci fu niente da fare. La Procura della Repubblica di Messina ha aperto un'inchiesta, con tre indagati: un carabiniere e i sanitari del 118, ma il Gip ha disposto l'archiviazione. 


19/06/2023 - "Un nuovo caso Cucchi quello di Enrico Lombardo", morto a 42 anni, il 27 ottobre del 2019, a Spadafora, in provincia di Messina, dopo essere stato fermato dai carabinieri, intervenuti in seguito alla richiesta dell'ex compagna, che si sentiva minacciata dall'uomo? Secondo la famiglia, le associazioni a Buon Diritto, Amnesty e la stessa senatrice Ilaria Cucchi sembra proprio di si. Ed è per questo motivo che contro l'archiviazione decisa dal Gip la famiglia ha presentato ricorso in Cassazione: il 23 giugno la V sezione dovrà esprimersi.

Sulla pagina FB di Ilaria Cucchi, oggi senatrice della Repubblica, membro della Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari. Vicepresidente della 2ª Commissione permanente (Giustizia). Membro della 4ª Commissione permanente (Politiche dell'Unione europea). Membro del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa.

Ilaria Cucchi su FB: "Enrico Lombardo, 42 anni, muore a Spadafora, in provincia di Messina, la notte del 27 ottobre 2019 durante un fermo dei carabinieri. Stando alla ricostruzione ufficiale quella sera Lombardo era andato sotto l’abitazione in cui vive l’ex compagna, aveva bussato alla porta in stato di agitazione e per questo motivo la donna avrebbe deciso di chiamare i carabinieri. Una volta giunti sul posto i carabinieri avrebbero provato a calmarlo e chiamato un’ambulanza.
Dopo essersi inizialmente allontanato Lombardo ritorna e bussa nuovamente alla porta dell’ex compagna che chiama di nuovo i carabinieri. Ed è allora che inizia una colluttazione tra Lombardo e un carabiniere che viene aiutato da un suo collega con l’ausilio del manganello in dotazione. Lombardo viene ammanettato, immobilizzato, messo a terra e per circa 20 minuti resterà bloccato da tre carabinieri.

Da quel fermo Lombardo non uscirà più vivo. Per terra, accanto a lui, vistose macchie di sangue. Secondo l’autopsia, la morte non sarebbe avvenuta per via delle percosse ricevute, ma per un arresto cardio-circolatorio avvenuto a causa della sua resistenza all’immobilizzazione.
L’inchiesta, aperta alla Procura di Messina sul caso, ha visto indagati tre sanitari e un carabiniere: il carabiniere che immobilizzò l’uomo quella notte doveva rispondere di morte come conseguenza di altro delitto, ad un medico e due soccorritori del 118 è stato contestato l’omicidio colposo.
La Procura per due volte ha chiesto l’archiviazione del caso, e per altrettante volte i familiari si sono opposti.
 
Nell’opposizione presentata dalla famiglia erano state evidenziate alcune lacune che puntavano ad una ricostruzione dei fatti alternativa. Le lesioni di Lombardo, secondo la famiglia e il suo legale, non potevano essere solo frutto di compressione e contenimento, infatti in entrambe le richieste di archiviazione viene chiesto l’esame di una traccia ematica sul manganello usato quella notte che però non è del carabiniere attualmente unico indagato.
 
Inoltre, dall’esame autoptico i consulenti avrebbero documentato un ritardo nell’uso del defibrillatore che utilizzato nell’immediatezza avrebbe potuto dare altro esito.
Il 27 luglio 2022, il gip ha disposto la seconda archiviazione ritenendo che non ci fossero elementi per andare avanti. Il legale della famiglia Galeani – composta da Alessandra, ex partner, ed Erika, figlia di Enrico Lombardo – ha fatto ricorso in Cassazione, per la riapertura del caso.
Il 23 giugno ci sarà la pronuncia.

Per ora mi viene da dire che Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi, Riccardo Magherini non hanno insegnato nulla, ma proprio nulla.
Enrico Lombardo è l’ennesimo caso di violenza da parte di chi ha la presunzione di detenere il potere. La sopraffazione del più forte sul più debole.
Ed i suoi familiari rischiano di diventare vittime di un caso di mala giustizia, da aggiungere a tutti gli altri.

Quando dico che Stefano Cucchi è stato un morto ‘fortunato’ so quel che dico.
Quando succederà che la Giustizia sarà in grado di fare il suo corso senza il bisogno di un familiare che abbia la capacità di assumersi sulle proprie spalle un ruolo che dovrebbe essere, viceversa, proprio quello della Giustizia, così come noi tutti comuni cittadini la intendiamo?"

Commenti