Castelvetrano sia ricordata per il filosofo Giovanni Gentile non per Matteo Messina Denaro

Conte a Castelvetrano: "La città sia ricordata per il filosofo Gentile non per Matteo Messina Denaro. Alfano ha fatto tanto nonostante il dissesto”. 31/05/2024 - “La città deve essere ricordata per le cose belle non per quelle brutte, deve essere riconosciuta per il filosofo Giovanni Gentile, originario di Castelvetrano, e non per Matteo Messina Denaro”. Lo ha detto il presidente del M5S Giuseppe Conte oggi a Castelvetrano, una delle sue otto tappe siciliane, al fianco di Giuseppe Antoci, capolista Isole alle europee per il M5S, e degli altri candidati Cinque alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Di Enzo Alfano, il sindaco 5 Stelle di Castelvetrano uscente, Conte ha evidenziato: “Sono stai anni difficili per lui. Quando c'è un dissesto finanziario un sindaco ha le mani legate e bisogna tenerne conto, altrimenti non si riesce a capire i miracoli i che ha fatto avendo le mani legate. Qui c'è stata un'amministrazione che ha contrastato il malaffare, qualsia

Sanità: infermieri gettonisti, il paradosso di aziende sanitarie disposte a pagare anche il triplo

Sanità, Nursing Up De Palma: «Caso infermieri gettonisti. Ecco il paradosso di aziende sanitarie che, se da un lato non navigano certo nell’oro, tra il 2022 e il 2023 sono arrivate a pagare anche il triplo per avvalersi di professionisti esterni, mentre chi resta sul campo vive il disagio di turni massacranti, ferie saltate e brutali aggressioni anche quotidiane, a fronte di stipendi decisamente poco dignitosi».

ROMA 5 GENN 2024 - «Da una parte i pronto soccorsi affollati e letteralmente in tilt, incapaci di gestire una “semplice” emergenza influenzale, raccontano di una sistema sanitario all’acme del disagio e della disorganizzazione, costringendo “i pochi” professionisti che restano sul campo a rinunciare addirittura, e non è certo la prima volta, alle proprie ferie, come accade in Emilia Romagna o in Campania, sottoponendosi ancora una volta a turni massacranti e mettendo da parte gli affetti familiari e la vita personale.

Dall’altra parte, paradosso dei paradossi, le aziende sanitarie, nel marasma della disorganizzazione, per tappare le falle delle carenze di personale, raschiano il fondo del barile e gettano letteralmente al vento le già scarse risorse a disposizione, andando a investire denaro su professionisti esterni che costano alle Regioni tre volte tanto, se non addirittura oltre, rispetto al “magro” stipendio di un infermiere dipendente del SSN.

Alla fine, da questo quadro desolante, emerge una sola unica certezza: a pagare più di tutti è la collettività, alle prese con un sistema sanitario decisamente fallimentare.

Dopo la nostra denuncia sui disagi dei pronto soccorsi e su quelle che sono, di fatto, le carenze strutturali di una sanità sempre più in crisi profonda, abbiamo voluto approfondire, in cinque regioni chiave, quello che è il delicato capitolo degli infermieri gettonisti. 

Una questione spinosa, un modus operandi decisamente poco comprensibile, agli occhi di chi, come noi, si batte per spronare la politica a cercare soluzioni che partano dalla valorizzazione delle forze che già ci sono sul campo, nel nostro caso vere e proprie eccellenze. 

Incredibilmente, non solo questa valorizzazione è ancora ben lungi dal venire, ma soprattutto siamo di fronte a “soluzioni organizzative tampone” davvero inspiegabili, che non fanno che peggiorare la situazione, oltre tutto dilapidando le già scarse risorse a disposizione di aziende sanitarie che non navigano certo nell’oro».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

Tra il 2022 e il 2023 il caso degli infermieri gettonisti è salito letteralmente alla ribalta delle cronache. Siamo stati tra i primi a denunciare episodi come quello del San Luigi di Orbassano, in Piemonte, dove, per sostituire tre infermieri andati in pensione, si è fatto ricorso a professionisti dell’assistenza esterni, con un impegno di spesa di ben 67mila euro, per coprire per appena tre mesi, al costo esorbitante di più di 20mila euro ciascuno, la mancanza di personale in sala operatoria. Incredibile ma vero! Fummo i primi a denunciare tutto questo. Professionisti a gettone pagati il doppio se non in alcuni casi il triplo rispetto ai nostri infermieri», chiosa De Palma.


Foto di repertorio

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