Concorso dirigenti scolastici: scelta la data del 23 maggio per precise esigenze tecniche e organizzative

Concorso per dirigenti scolastici del 23 maggio: precisazioni del Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione Roma, 17 maggio 2024 -  Il Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione del Mim chiarisce che la scelta di fissare in tutta Italia la fase preselettiva del concorso per dirigenti scolastici in data 23 maggio risponde a precise esigenze tecniche e organizzative legate, in particolar modo, alla disponibilità delle postazioni informatiche nelle scuole che sono sedi di svolgimento del concorso. Infatti, si sono dovute evitare le giornate del mese di maggio maggiormente impegnate dalle scuole per lo svolgimento delle prove INVALSI riferite alle classi terminali del primo e del secondo ciclo di istruzione e alle classi campione.   Detta scelta, che attiene alle autonome determinazioni della dirigenza preposta, non interferisce con la giornata di commemorazione del giudice Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e degli agenti di scorta assassina

Caro mutui in Sicilia: entro maggio i pagamenti, ma la Regione non diventi un bancomat

Caro mutui, Irfis approva la graduatoria definitiva: entro maggio i pagamenti. il comunicato stampa di Federconsumatori Sicilia di venerdì 3 maggio 2024: Caro mutui, bene le graduatorie ma la Regione non diventi un bancomat.

Palermo, 3 maggio 2024 - Approvata la graduatoria definitiva degli aventi diritto ai contributi per l’abbattimento dei tassi di interesse per i mutui a tasso variabile per l’acquisto della prima casa che sarà pubblicata il 3 maggio sul sito ufficiale dell’Irfis, la Finanziaria regionale che ha gestito la misura. Una misura da 50 milioni voluta dal governo regionale e votata da una legge dell’Assemblea regionale. Sono oltre 31 mila mila le domande ritenute valide che adesso saranno liquidate in quattro tranche nel mese di maggio. 

Bene le graduatorie ma la Regione non diventi un bancomat Federconsumatori Sicilia considera positivo il fatto che la Regione sia riuscita a pubblicare nei tempi previsi le graduatorie dei contributi a fondo perduto per l'abbattimento degli interessi 2022/23 sui mutui per la prima casa e, soprattutto, ringrazia l'Irfis per aver seguito il consiglio di oscurare i nomi di coloro che riceveranno i soldi pubblici, per evitare un disastro alla privacy di migliaia di siciliani. L'auspicio è che la Regione riesca effettivamente a pagare tutti i contributi promessi entro maggio, cosa non facile visto che si tratta di oltre 30 mila bonifici per un totale di 50 milioni di euro. 

 Tuttavia, come associazione che difende tutti i diritti di tutti i consumatori, a prescindere dalla condizione economica, sociale e personale, Federconsumatori non può non chiedere che la Regione inizi a pensare a come allocare al meglio il denaro a sua disposizione. Nella graduatoria, infatti, figurano 1.853 istanze che saranno liquidate con la cifra massima di 3.000 euro (per i due anni). Tra queste istanze non mancano affatto quelle di cittadini con ISEE vicino ai 30.000 euro, cioè la soglia massima ammessa per partecipare al bando. Alcuni cittadini siciliani, non pochi, con ISEE da 30.000 euro riceveranno quindi 3.000 euro di contributo dalla Regione. 

Buon per loro, ma forse era il caso di tarare questa misura in modo diverso, con un ISEE massimo inferiore. Federconsumatori è convinta che, in una Regione in cui sempre più persone rinunciano a curarsi perché le liste d'attesa per la sanità pubblica sono lunghissime e sempre meno cittadini possono permettersi l'accesso alla sanità privata, le priorità per spendere decine di milioni di denari pubblici dovrebbero essere diverse. 

 Anche perché, così facendo, la Regione diventa un bancomat e non tanto per i cittadini, quanto per le aziende. Infatti, in Sicilia, succede che le compagnie aeree mandano i prezzi dei voli alle stelle e la Regione apre il portafoglio e tira fuori 27,5 milioni di euro, o che le banche mandano i tassi d'interesse alle stelle e la Regione tira fuori altri 50 milioni di euro. 

 Sappiamo bene che la Regione non può influire direttamente sui prezzi dei voli, o sui mutui stipulati dai cittadini, ma sappiamo anche che la Regione gestisce direttamente o indirettamente altri settori vitali per la vita quotidiana dei siciliani, dalla sanità all'istruzione primaria, o ai trasporti locali. E per farlo servono soldi, tanti soldi, e la Regione di soldi ne ha pochi, molto pochi.

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