Tariffe dell'acqua in Sicilia: la legge 19/2015 in un momento storico drammatico per i siciliani resta ancora disattesa
Tariffe dell'acqua in Sicilia, Federconsumatori chiede piena applicazione della legge
19/2015. In un momento storico drammatico per i siciliani, alle prese con la crisi idrica più grave di
sempre, la legge regionale 19/2015 sull'acqua pubblica resta ancora disattesa. Una legge
che non solo dice chiaramente come dovrebbe funzionare il Sistema Idrico Integrato in
Sicilia, ma lo fa anche con un testo e con uno spirito che vengono dal basso: si tratta,
infatti, di una legge di iniziativa popolare e consiliare
Palermo, 4 novembre 2024 - Federconsumatori Sicilia, che da sempre è schierata in favore dell'acqua pubblica
partecipando al Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni, non può che
continuare a tenere alta l'attenzione su questo tema.
Dopo che Amap ha fatto ricorso al TAR Sicilia contro la Regione Siciliana (Presidenza,
Giunta di Governo e Assessorato dell’energia e dei servizi di pubblica utilità) e contro la
Commissione Idrica Regionale (CIR), per contestare il metodo di formazione delle tariffe
dell’acqua all'ingrosso di Siciliacque, il Tribunale Amministrativo Regionale si è
pronunciato con l'Ordinanza numero 98/2024, con la quale ribadisce che lo Stato ha
competenze legislative esclusive in materia di tutela della concorrenza e tutela
dell’ambiente.
Il TAR ha, pertanto, ordinato l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale,
per il competente controllo di legittimità.
Tutta la questione ruota intorno all'articolo 11 della legge regionale 16/2022, che ha
modificato la legge di iniziativa popolare e consiliare 19/2015 stabilendo che la Giunta
regionale determina la tariffa unica di "sovrambito" per una porzione del servizio idrico
integrato, la vendita dell'acqua all'ingrosso, dopo il parere della Commissione Idrica
Regionale, costituita dai Presidenti delle Assemblee Territoriali Idriche e presieduta
dall'Assessore regionale competente.
Questa norma è in contrasto sia con l'assetto delle competenze stabilite a livello statale
(decreto legislativo 152/2006), sia con la legge 19/2015, che prevede 9 Ambiti Territoriali
Ottimali (ATO), ognuno dei quali governato da una Assemblea Territoriale Idrica (ATI), a
sua volta composta dai Sindaci dei Comuni ricompresi nell'ATO.
La legge 19, che è quella vigente in Sicilia parla chiaro: non esiste nessun "sovrambito",
nessun Ente che possa decidere sulle tariffe dell'acqua e della fognatura, senza alcuna
eccezione per il segmento relativo al grossista, perché tali tariffe si decidono nelle
Assemblee.
Come mostra anche la corposa giurisprudenza accumulatasi negli ultimi anni, in seguito a
vari ricorsi al TAR e alla CGA effettuati dai vari Enti in gioco, il “sovrambito” è contro la
normativa vigente, al di fuori delle regole dell'ARERA e contro la Costituzione.
Allo stesso
modo, e per gli stessi motivi, la Commissione Idrica Regionale non può avere competenze nel determinare le tariffe idriche pagate dai cittadini.
Federconsumatori Sicilia ha sempre perorato la completa applicazione dell’articolo 3 della
legge regionale 19/2015, che sancisce che "la gestione dei sistemi acquedottistici relativi
al servizio idrico integrato, dei servizi e delle opere idriche di captazione, di accumulo, di
potabilizzazione e di adduzione, individuati nel Piano regolatore generale degli acquedotti,
è affidata ai gestori del servizio idrico integrato in ciascun Ambito territoriale ottimale".
A 13 anni dall'approvazione del referendum per l'acqua pubblica, e a 9 anni
dall'approvazione definitiva della legge di iniziativa popolare e consiliare, quindi, ci tocca
ancora lottare affinché le tariffe dell'acqua siano decise a livello locale, dalle Assemblee
Territoriali Idriche, e non dall'alto, dalla Regione, da una Commissione o da Siciliacque.
Federconsumatori Sicilia, che in passato ha già inviato segnalazioni all'Autorità Garante
per il Mercato e la Concorrenza (AGCM) e all'ARERA per denunciare le storture del
meccanismo del “sovrambito”, continuerà a tenere alta l'attenzione su questo tema
importantissimo.
Così come continueremo a contestare le modalità di costruzione delle
tariffe stabilite in alcune Province siciliane (Enna e Caltanissetta) tutte gestite da gestori
privati con i costi di tariffe le più care in Sicilia e tra le più care in Italia.
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