Caso Ranucci Report: il giornalismo presidio ineliminabile della nostra vita democratica

Caso Ranucci Report. Dichiarazione del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, prof. Pasquale Stanzione, sull'indipendenza dell'Autorità. Garante privacy a Ranucci: Autorità indipendente a tutela della legalità

Roma, 23-24 ottobre 2025 - In relazione alle gravissime affermazioni rese dal dott. Sigfrido Ranucci in data odierna nel corso della conferenza stampa al Parlamento europeo di Strasburgo, il Garante privacy, nella totalità dei componenti, ribadisce l’assoluta indipendenza e trasparenza del proprio operato a difesa della legalità. L’Autorità si riserva ogni necessaria iniziativa a propria tutela.

Dichiarazione del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, prof. Pasquale Stanzione, sull'indipendenza dell'Autorità

Viene in rilievo, in queste ore, una questione di particolare rilevanza per la tenuta degli equilibri istituzionali sui quali si fonda il sistema democratico.

Il dott. Sigfrido Ranucci, nel corso della conferenza stampa al Parlamento europeo del 23 ottobre, ha dichiarato che “qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni”, chiedendo al Garante europeo di verificare l’operato dell’Autorità, perché “sembra agire come un'emanazione del governo”.

Tali dichiarazioni sono di una gravità senza precedenti. Esse insinuano, infatti, che il Garante – autorità indipendente prevista dalla normativa europea, il cui vertice è eletto da entrambi i Rami del Parlamento – operi sulla base di direttive ricevute da terzi, peraltro secondo un indirizzo politico di maggioranza. Si tratta di illazioni gravissime, che confondono la piena indipendenza e terzietà di giudizio del Garante con un’asserita sua soggezione a presunte logiche di Governo.

Nulla di più infondato, come dimostrano - ove mai ve ne fosse il bisogno - oltre 28 anni di attività svolta nell’esclusivo rispetto della legge, delle funzioni e dei compiti di tutela affidati all’Autorità, con la garanzia costante della massima trasparenza del proprio operato.  Come in questo caso, in tutta l’attività del Garante, dalla sua istituzione ad oggi, non è possibile rinvenire mai alcuna decisione imputabile a ragioni diverse dalla scrupolosa osservanza delle norme che l’Autorità è chiamata ad applicare, con scelte spesso non facili e non sempre gradite. Ma sempre, costantemente, rispettose della legge e delle esigenze di tutela avanzate dai cittadini, vittime di condotte lesive della propria dignità.  

È, peraltro, nota la massima disponibilità del Garante e dei suoi componenti a ogni richiesta di confronto, nella ferma convinzione della necessità del più ampio dialogo – anche e soprattutto con gli organi d’informazione – in quanto espressivo della necessaria apertura che deve contraddistinguere le istituzioni, come questa, chiamate a tutelare diritti fondamentali dei cittadini.

Al contrario, le parole pronunciate dal dott. Ranucci rischiano di essere percepite come un tentativo di indebito condizionamento dell’attività decisoria del Garante, chiamato a pronunciarsi su due reclami avanzati nei confronti della trasmissione da lui diretta.

Nel respingere le dichiarazioni in questione, come totalmente destituite di fondamento e gravemente lesive della propria immagine, il Garante - nella totalità dei componenti il suo Collegio - adotterà ogni iniziativa utile alla tutela della propria dignità istituzionale. 

Roma, 24 ottobre 2025

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Sigfrido Ranucci 

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrando oggi a Bruxelles i presidenti della Camera e del Senato belgi, Peter de Roover e Vincent Blondel: “L'attentato che ha semidistrutto le auto della famiglia del giornalista Sigfrido Ranucci la settimana scorsa a Pomezia, in provincia di Roma, è "allarmante", ragion per cui serve una reazione forte. Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo sono un presidio ineliminabile della nostra vita democratica. E quindi quanto avviene è allarmante, non è la prima volta che avviene, in tanti Paesi del mondo, ma è allarmante, e richiede una forte reazione, come sta avvenendo". #Mattarella

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