Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

SANT’ANGELO DI BROLO SUL VERSANTE DELLA TRASPARENZA E DELLA LEGALITÀ

Sant’Angelo di Brolo, 20/01/2010 - Con l’adesione al Protocollo di legalità previsto con l’Accordo di Programma Quadro Sicurezza e Legalità per lo Sviluppo della Regione siciliana “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, sul versante della trasparenza e della
legalità, l’Amministrazione comunale di Sant’Angelo di Brolo ha messo a segno un altro punto qualificante, che caratterizza il modus operandi del Governo municipale guidato dal Sindaco Basilio Caruso.
L’Accordo di Programma Quadro “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, stipulato il 30 settembre 2004 fra il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Economia e la Regione Sicilia, si prefigge obiettivi di prevenzione, per garantire il miglioramento delle condizioni di convivenza civile e di sicurezza dei cittadini, per favorire la reciproca collaborazione nella lotta alla criminalità nel territorio regionale, stimolare l’azione delle Amministrazioni locali su politiche integrate di governo della sicurezza, incentrate sulla coesione sociale e sulla diffusione della legalità, per accrescere e diffondere la cultura della legalità e della democrazia, potenziare, generalizzare e rendere permanente il monitoraggio degli investimenti pubblici, per la salvaguardia dalle infiltrazioni criminali ed accelerare l’individuazione dei patrimoni illeciti e la loro restituzione alla legalità, potenziare ed integrare sul territorio il servizio offerto dalle forze di polizia nazionali e locali, rendere più efficace la trasparenza degli atti dell’Amministrazione.
Il 12 luglio del 2005, la Regione Siciliana ha sottoscritto il Protocollo di legalità con il Ministero dell’Interno, le nove Prefetture siciliane, l’Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici, l’INAIL e l’INPS, per il coordinamento delle attività finalizzate a prevenire le infiltrazioni mafiose nella gestione degli appalti pubblici;
“Con la firma di questo Protocollo – ha dichiarato il Sindaco – l’Amministrazione che ho l’onore di presiedere, inserisce un altro elemento caratterizzante in favore della legalità e della trasparenza. Questo atto – ha continuato il capo dell’Esecutivo – che dovrà essere perfezionato con la sottoscrizione in Prefettura, si aggiunge ad altre importanti direttive impartite dal momento del nostro insediamento. Il ricorso alla trattativa privata, ad esempio – ha continuato – è stato limitato ai casi previsti dalla legge. E per evitare storture, è stato dato un atto di indirizzo agli uffici, affinché, senza esclusioni, fossero invitate tutte le imprese presenti. A questo si è aggiunto il regolamento per il cottimo appalto e la redazione dell’elenco delle imprese di fiducia. Anche in questo caso, quando si fanno le gare vengono invitate tutte le ditte presenti nell’elenco. Capisco che cambiare le cose non è facile – ha concluso il Sindaco – ma, come si vede, non è impossibile. Noi, pur tra mille difficoltà, a poco a poco ci stiamo riuscendo”.

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