Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

MESSINA E IL TRENO VERDE: "UNA CITTA' QUASI DA BUTTARE"

Presentati i dati del monitoraggio ambientale del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato. Critici i valori del PM10: fuorilegge 2 giorni su 3. Rumore senza controllo. Elevata rumorosità sia di giorno che di notte
Messina, 24 febbraio 2010 - E’ questo il quadro complessivo emerso a Messina dalle analisi
compiute dal Treno Verde, la storica campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzata anche grazie al contributo di Telecom Italia, che ha lo scopo di monitorare lo stato dell’inquinamento atmosferico e acustico nelle
città italiane, grazie ai rilevamenti del laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di RFI e di sensibilizzare i cittadini su cambiamenti climatici, risparmio energetico e utilizzo delle fonti rinnovabili, attraverso le mostre realizzate a bordo del convoglio ambientalista.

I dati finali relativi alla qualità dell’aria e ai livelli di rumore sono stati presentati questa mattina in
conferenza stampa da Salvatore Granata, direttore Legambiente Sicilia, Mirko Laurenti,
portavoce nazionale Treno Verde, Vittorio Valentini, responsabile laboratorio mobile dell'Istituto
sperimentale di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), Fabio Lo Sciuto, responsabile commerciale della
direzione passeggeri regionali Sicilia di Trenitalia e Enzo Colavecchio, Legambiente dei Peloritani
Le analisi presentate sono il frutto delle 72 ore di monitoraggio effettuate dal laboratorio
mobile di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), rimasto posizionato in via La Farina 72, angolo via
Attilio Regolo, in maniera ininterrotta venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 febbraio.
Davvero preoccupanti, dunque, i valori esaminati del PM10, nei primi due giorni, ad
esclusione del terzo in quanto festivo.

Secondo quanto emerso dalle analisi del laboratorio mobile di RFI nei tre giorni di campionamento, i valori delle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, si sono sempre mantenute ben oltre la soglia consentita, superando di gran lunga il limite giornaliero di 50 μg/m3 previsto dal DM 60 del 2/4/2002. Preoccupante il dato del valore medio registrato durante il primo giorno di monitoraggio: 107 μg/m3, ossia più del doppio del limite di tolleranza. Scende ma resta del tutto fuorilegge il dato del giorno successivo mentre
rientra nei limiti il terzo giorno coinciso con la festività, anche se due giornate su tre sono sufficienti
per confermare la pericolosità di valori che nelle prime giornate di rilevamento sono davvero troppo
lontani dal limite consentito. Una situazione fortemente influenzata dall’intensità del traffico locale
costantemente interessato dal passaggio di mezzi pesanti.

Sfiorano il limite, invece, le concentrazioni di benzene, che nei tre giorni di monitoraggio si sono
mantenute ad un passo dalla soglia di guardia prevista di 5 μg/m3. E’ stato di 4,2 μg/m3 il valore
medio del primo giorno, con un picco elevato dalle 21:00 fino alle 22:00 di venerdì 19 febbraio in
cui ha raggiunto i 10,2 μg/m3, il doppio del limite previsto dalla legge. Inferiore, ma non
sottovalutabile, il valore del secondo giorno con 3,8 μg/m3 mentre, sempre in coincidenza col
giorno di festa, scendono a 1,9 μg/m3 il terzo.
Sotto controllo invece biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio, ozono e
benzene.
Altrettanto grave il quadro relativo all’inquinamento acustico. Tre giorni su tre decibel oltre la
norma, sia di giorno che di notte. Un dato collegato indubbiamente alla transito continuo e incisivo
di mezzi pesanti, costretti a transitare in via La Farina, nel cuore della città, in quanto unica via
percorribile per raggiungere l’imbarco/sbarco dei traghetti. In tutti e tre i giorni di monitoraggio i
valori negativi hanno mantenuto una discreta costanza: la rumorosità diurna fa registrare uno
sforamento grave che va dai 20 ai 17 dB rispetto al limite consentito dalla legge, che non migliora
nelle ore notturne in cui gli sforamenti si mantengono quasi del tutto inalterati con 13 dB di
superamenti della soglia per notte. A rendere ancora più pesante il quadro dell’inquinamento
acustico, punte di rumorosità sbalorditive, come gli 81,9 dB della fascia oraria 13-14 di venerdì 19.
Eppure, secondo quanto previsto dal piano di zonizzazione della città di Messina, la zona delle
misurazioni via La Farina, 72 angolo via Attilio Regolo, vista la vicinanza con l’Istituto
Tecnico Nautico “Caio Duilio” ricade nella “Classe I – aree particolarmente protette” per cui
i limiti fissati dalla legge non possono oltrepassare i 50 dB diurni e i 55 dB notturni.

“Il quadro che emerge dai tre giorni di monitoraggio a Messina è davvero molto preoccupante
– commenta Salvatore Granata, direttore di Legambiente Sicilia -. Assurda e fuori da ogni
logica, la circostanza che non esiste nessun’altra via percorribile che consenta ai mezzi pesanti
di giungere al molo se non quella di una strada centrale, abitata e con corsie piuttosto strette.
Fatto questo che si aggiunge ad una situazione resa già insostenibile dall’assoluta prevalenza
del trasporto su gomma, soprattutto privato, per le evidenti carenze che attengono all’offerta
del trasporto pubblico. Si deve tuttavia ammettere che la situazione d’insieme in Sicilia non può
lasciare del tutto sorpresi, perché rispecchia quanto emerso già lo scorso anno nel dossier Mal’aria
di città di Legambiente, secondo cui Siracusa ha certamente sforato per almeno 146 giorni (mentre
dati contestati dal Comune parlano addirittura di 243 giorni, che porrebbero Siracusa al terzo posto
in Italia), Palermo ha avuto 48 superamenti, mentre Catania è stata prossima al limite con 33 giorni
di PM10 in eccesso, a fronte del limite annuale di 35 giorni. Questo è per noi il segnale – ha
concluso Granata - che un po’ ovunque, in Sicilia, manca la volontà di affrontare e risolvere il
problema delle polveri sottili e del rumore in maniera efficace, con città che spesso superano i
valori di guardia perché prive di sufficienti tutele verso la qualità dell’aria, tra cui politiche di
mobilità che ne riducono i valori”.

E’ Vittorio Valentini, responsabile del Laboratorio Mobile di RFI a commentare i risultati delle
indagini sull’inquinamento acustico a Messina. “Nell’arco delle tre giornate di misurazione, la
componente principale che ha contribuito ad aumentare i livelli di rumore è stato un traffico
veicolare, composto da mezzi leggeri, ulteriormente aggravato dal passaggio continuo di mezzi
pesanti che, nelle ore notturne, in carenza di traffico, viaggiano a velocità spesso superiori ai limiti
consentiti. I livelli più alti di rumore si sono registrati infatti proprio nelle ore in cui più intenso è
stato il transito degli autocarri, verificatosi in maniera sostenuta durante tutto l’arco delle 24 ore, con
una leggera diminuzione solo nella giornata di domenica. Da non sottovalutare inoltre la prossimità
del laboratorio mobile con il polo scolastico che, tenendo conto della normativa vigente, comporta
l’assimilazione della zona alla “Classe I – aree particolarmente protette” e dunque il confronto con
limiti in fascia diurna decisamente più bassi.”

“Monitoraggio e tutela della salute. Sono queste le parole chiave che emergono dalla lettura
delle analisi effettuate sulla città di Messina – ha dichiarato Mirko Laurenti, portavoce del
Treno Verde -. E’ impensabile che una città così esposta alla presenza di polveri sottili, non
disponga infatti di un monitoraggio continuo ed efficiente in grado di informare adeguatamente i
cittadini su quale sia la qualità dell’aria che respirano. E’ urgente e necessario che vengano attuate
quanto prima tutte le misure necessarie al contenimento degli agenti inquinanti. Per far questo,
come più volte ribadito in queste giornate di permanenza del Treno Verde a Messina, esistono
ricette semplici, economiche e di sicuro successo: dall’aumento delle corsie di marcia riservate ai
mezzi pubblici e alle bici a limiti alla circolazione della auto private, dal potenziamento del
trasporto pubblico, alla pedonalizzazione di ampie aree della città, fino alla predisposizione di
parcheggi di scambio. Serve però che ci sia la volontà politica di cambiare rotta.”

LE ANALISI DEL TRENO VERDE A MESSINA
Via La Farina, 72, angolo via Attilio Regolo, dal 19 al 21 febbraio 2010
Inquinanti monitorati 19/02 20/02 21/02 Limiti di legge
Pm10**** 107 99 21
Limite giornaliero: 50
Superamenti annui consentiti: 35
Benzene ** 4,2 3,8 1,9 Limite medio annuo consentito: 5
Biossido di Zolfo**** 10 11 9 Limite sulle 24 ore: 125
Biossido di Azoto** 109 75 79 Limite orario: 200
Monossido di Carbonio*** 1,4 0,3 0,3 Limite giornaliero su otto ore: 10
Ozono** 36 36 71
Livello di attenzione: 180
Livello di allarme: 240
LEGENDA
** microgrammi su metrocubo (μg/m3)
*** milligrammi su metrocubo (μg/m3)
**** microgrammi su metrocubo (μg/m3) — media su 24h
La normativa: i limiti di legge degli inquinanti sono fissati dal nuovo decreto ministeriale n° 60 del 2002, che prevede un percorso
di avvicinamento decrescente nel tempo fino ai nuovi limiti da raggiungere tra il 2005 ed il 2010.

L’INQUINAMENTO ACUSTICO
Via La Farina, 72, angolo via Attilio Regolo 19/02 20/02 21/02
Livello equivalente continuo diurno (6-22) dB(A) 70,8 70,5 67,7
Livello equivalente continuo notturno (22— 6) dB(A) 68,4 68,5 68,8
I limiti di legge per i livelli di rumore sono dettati dal Dpr n.142 del 30/3/2004, che prevede un limite di 65 decibel nelle ore diurne e di 55 decibel nelle ore notturne Continua il viaggio su rotaie della campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato che questo pomeriggio lascerà il capoluogo siciliano per continuare le analisi sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento acustico sostando a Crotone già dalla mattina del 23 febbraio.
Il Treno Verde è una campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato
Partner Partner tecnici Telecom Italia ANEV, Green Post, Indesit Company, Marco Polo, Sartori Ambiente
Partner scientifico Media Partner
Co.Tec Engineering Radio Kiss Kiss e La Nuova Ecologia
Ufficio stampa del Treno Verde

Commenti