Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

PENDOLARI: 'MENTRE LA POLITICA ESULTA I SICILIANI ASPETTANO AUTOSTRADE, RADDOPPI E ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA'

Fiumefreddo di Sicilia, 13/02/2010 - Mentre la politica siciliana esulta, i siciliani aspettano e continuano ad aspettare le strade, le autostrade, l’elettrificazione, i raddoppi e l’alta velocità ferroviaria in Sicilia. Il Ponte sullo Stretto, di certo, non salverà l’economia siciliana e calabrese. Quello di cui la Sicilia oggi avrebbe di più urgente, è un
nuovo assetto viario e ferroviario per dare quell’input positivo all’economia e a tutte quelle potenzialità di sviluppo che corrono sulle infrastrutture, oggi sempre più moderne. E’ strano che la politica siciliana esulti per questa ciliegina. La torta che tutti i siciliani si aspettavano dov’è finita? E la farsa dei FAS (fondi aree sotto-sviluppate)? E i 1970 milioni di euro finanziati per il completamento del raddoppio Fiumefreddo-Giampilieri scomparsi da tutti i Contratti di programma? Occorre necessariamente, ancor prima del ponte, completare i raddoppi ferroviari delle due dorsali importanti della Sicilia, Jonica e Tirrenica di cui ormai non si parla più se non negli APQ (accordi di programma quadro). E tutte le infrastrutture previste nell'APQ (accordo di programma quadro) firmato in Sicilia nell'ottobre 2001 tra la Regione Siciliana e il Ministro delle Infrastrutture, che fine hanno fatto?.Sono convinto che non è la costruzione del Ponte che salverà l’occupazione e lo sviluppo, ma tutte quelle opere che dovevano partire prima o almeno parallelamente alla realizzazione del Ponte. Tutto ciò determina, ancora una volta, l’assurda arretratezza infrastrutturale siciliana e calabrese.
E’ prioritario, invece, per la politica nazionale, finanziare le reti di trasporto del nord in vista dell’Expo milanese del 2015. La Sicilia e i Siciliani stanno a guardare un Italia che sfreccia in rosso, mentre noi, grazie ad una disattenta politica programmatoria, arranchiamo giornalmente su treni e linee risalenti al secolo scorso.

Giosuè Malaponti
Coordinatore
COMITATO PENDOLARI ME-CT-SR

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