Il WWF Sicilia, ritiene assolutamente inaccettabile l’emendamento proposto di consentire gli aumenti di cubatura previsti dal disegno di legge aggirando l’ordinario iter legislativo e sostituendolo con la semplice DIA corredata dalle sole relazioni tecniche. Tale emendamento, se approvato, determinerebbe un nuovo sacco edilizio in Sicilia preso atto della nota incapacità, per i singoli comuni, di poter organizzare nel breve tempo adeguate risorse umane e finanziare per effettuare i controlli sulle DIA presentate in corso di costruzione.
12/02/2010 - Il progetto di legge del c.d. “Piano Casa” licenziato dalla Commissione Territorio ed Ambiente dell’ARS presenta non poche ombre quali:
L’art.2 del progetto di legge non prevede che dagli interventi di aumento di cubatura dovrebbero essere escluse le zone oggetto di piani particolareggiati in quanto gli stessi prevedono norme specifiche e coerenti non derogabili sulla base di iniziative singole;
L’aumento di cubatura previsto all’articolo 3 che consente interventi sia per gli immobili destinati ad attività produttive sia, in generale, per immobili oggetto di condono edilizio, che dovrebbero essere invece esclusi.
Il comma 5 dell’articolo 3 del progetto di legge prevede che l’intervento di demolizione e ricostruzione possa essere realizzato in deroga agli strumenti urbanistici vigenti non tenendo conto che detti strumenti sono stati elaborati tenendo conto delle peculiarità di ciascun Comune a livello urbano appunto e non isolato. Anche in questo caso ne deriverebbero evidenti squilibri in termini di aree a servizio soprattutto in zone ad alta intensità edilizia. Di fatto l’intervento di demolizione e ricostruzione non pone alcun limite di cubatura, pertanto anche in zone centrali si rischierebbe di aumentare a dismisura l’intensità edilizia.
Il comma 7 dell’articolo 3 del progetto di legge non esclude la possibilità di un successivo cambio di destinazione d’uso consentendo che edifici ampliati del 35 % della cubatura per uso residenziale possano in breve lasso di tempo divenire strutture produttive (per le quali nella legge si prevede un aumento del 25% della superficie coperta).
Non è prevista alcuna norma che vincoli i comuni per il riutilizzo delle somme derivanti dal versamento degli oneri di urbanizzazione che verranno versati, né i tempi e le modalità per l’utilizzo dei detti fondi su immobili di proprietà pubblica di edilizia economica e popolare;
Infine, non è prevista alcuna incentivazione per le costruzioni di immobili eseguite con i criteri della bioingegneria e delle case passive.
Né, peraltro, è previsto rendere obbligatoria la certificazione energetica di tutti gli edifici nuovi e di quelli già dichiarati abitabili secondo le Linee Guida del decreto 26/06/2009 del Ministero dello Sviluppo Economico, stabilendo un tetto relativo al fabbisogno energetico e ai metri quadrati, in modo da ottenere i benefici previsti o graduando gli incentivi in funzione dell’efficienza energetica dimostrata.
Palermo, 12/02/2010
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