Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

NAPOLITANO: UNA FIRMA ANALOGICA NELL'ERA DEL DIGITALE?

06/03/2010 – Il massimo della democrazia e dell’equità? Vedere Silvio Berlusconi con fagotto sotto l’ascella in fila, già dalle 3 di notte, in attesa del proprio turno per registrare la candidatura del Partito del Predellino alle prossime Regionali di marzo 2010. Giuliano Ferrara in fila per registrare la sua lista sull’aborto alle Politiche 2008 lo abbiamo visto tutti… Questa è giustizia. In fila come immigrati in attesa di consegnare la domanda di regolarizzazione.

In fila come nonno Salvatore, già alle 3 di notte pure d’inverno, dietro la serranda dell’ufficio postale, in attesa di ritirare la pensione di vecchiaia, magari per sentirsi dire verso mezzogiorno: “Torni domani, per oggi sono finiti i soldi”. Punto.

Questa è democrazia: vedere Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio come mio nonno Salvatore, bracciante agricolo che però, da qualche tempo, si è risolto a fare tutte le sue operazioni on line.

Si, nonno Salvatore da qualche tempo tiene il conto on line, compra il viagra senza muoversi di casa, paga le bollette del telefono e ne controlla il traffico. Tutto on line: nonno Salvatore, bracciante agricolo informatizzato.

Per presentare le liste alle Regionali del 2010 no, si fa ancora la fila, come alla fine della guerra, come fanno ancora gli immigrati, come facciamo noi per una visita specialistica, per una tac, per una risonanza magnetica.

Per poi dovere assistere alle pagliacciate cui stiamo assistendo per l’esclusione della lista di Formigoni a Milano o della Polverini nel Lazio.

No, così non ci piace! Votare o non votare per Formigoni, per Bersani o per Di Pietro preferiamo che sia espressione del libero arbitrio, oggi, nell’epoca di internet, della semplificazione burocratica, della trasparenza, dell’online, della libertà e non solo del Popolo della Libertà.

E invece no, per eleggere (o meno) coloro che dovrebbero operare per liberare questo Paese dal medioevo, dalla burocrazia, dall’obsoleto che rende l’Italia ancora analogica nell’epoca del digitale bisogna partire dalla fila, dalle firme e dai timbri. No! Ha fatto bene il presidente Napolitano a firmare, magari con firma digitale!

Commenti

  1. non sono d'accordo,mio nonno si chiamava Raffaele faceva il carabiniere e non credo comprasse il viagra on line anzi, per effetto del lavoro che faceva, si autodeniniva legaritaario e risperttoso delle regole
    Raffaele Ianniello

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