Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

RECUPERO BENI ARCHEOLOGICI, I COMPLIMENTI DI ARMAO AI CARABINIERI

PALERMO, 23 apr 2010 (SICILIAE) - L'assessore regionale per i Beni culturali e per l'Identita' siciliana, Gaetano Armao, esprime il proprio apprezzamento ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicilia e del Comando Provinciale di Agrigento, che hanno sequestrato 930 reperti archeologici presso l'abitazione di un privato. Si tratta di uno dei piu' importanti recuperi effettuato in Sicilia nell'ultimo decennio.

"Continua l'opera di recupero di beni culturali trafugati da scavatori di frodo senza scrupoli - dice l'assessore Armao - e di questo dobbiamo ringraziare lo speciale nucleo di tutela del nostro patrimonio".

"Un plauso all'Arma dei Carabinieri - aggiunge l'assessore - ma anche la conferma dell'impegno dell'amministrazione dei beni culturali nel sostenere lo sforzo di tutela e salvaguardia del nostro patrimonio culturale, a partire dalla costituzione di parte civile della Regione nei processi che scaturiranno da questa brillante operazione".

Tra i reperti sequestrati spiccano crateri a figure rosse, lekitoi, askoi, skifoi, ariballoi, oinokoi, anfore, gutti, lucerne ed altri manufatti fittili ed in bronzo riconducibili ad epoca preistorica e protostorica, greca, romana, bizantina ed arabo-normanna. L'ingente patrimonio archeologico era detenuto da un agrigentino incensurato, denunciato dai Carabinieri per ricettazione ed illecito impossessamento di oggetti archeologici dello Stato. La sua posizione e' tuttora al vaglio della Procura della Repubblica di Agrigento, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto, Ignazio Fonzo.

Tutti i reperti saranno consegnati alla Sovrintendenza di Agrigento. Il valore complessivo si aggira intorno al milione di euro.

ga/mav

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