Sara Campanella: giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo della studentessa vittima di femminicidio a Messina

Giovedì 3 aprile fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio a Messina. Il corteo si muoverà fino a Piazza dell'Unione Europea, sede del Municipio.  Per la sua uccisione è stato individuato, quale soggetto fortemente sospettato, Stefano ARGENTINO, 27enne, di Noto (SR), anche lui studente nella stessa facoltà della giovane, rintracciato con il supporto dei Carabinieri di Siracusa. Messina, 1 apr. 2025 - Giovedì 3 aprile 2025, alle ore 19.30 con partenza prevista dal Cortile del Rettorato in Piazza Pugliatti, prenderà avvio una fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, studentessa del CdS in Tecniche di Laboratorio Biomedico dell'Università di Messina, vittima di femminicidio. L'iniziativa, organizzata dall'Ateneo peloritano unitamente a tutte le Associazioni studentesche ed in collaborazione con il Comune di Messina, coinvolgerà la Comunità accademica ed è aper...

GIOIOSA MAREA: CONDANNATO PER DANNI ALLA CONDOTTA IDRICA CON LA SUA… CONDOTTA NEGLIGENTE

Gioiosa Marea, 14/05/2010 – Vincenzo Iacopino, l'ex direttore dei lavori di una parte della rete idrica di Gioiosa Marea, è stato condannato dalla sezione giurisdizionale della Corte dei Conti a risarcire circa centomila euro per i danni arrecati, per negligenza nella complessiva vicenda che lo portò ad una condanna di un anno e mezzo in primo grado.
 In sede penale infatti - Iacopino era stato condannato dal tribunale di Patti a un anno e sei mesi, con l’accusa di frode in pubbliche forniture. Iacopino – tuttavia – era stato assolto nel processo d’appello per prescrizione del reato. Una assoluzione che evidentemente, stante il riconoscimento dei danni arrecati per la sua condotta negligente, potrebbe denotare qualche ‘perdita d’acqua’ nel sistema giudiziario italiano.

I fatti: la condotta idrica di Gioiosa Marea, dopo la consegna dei lavori da parte di Iacopino, in qualità di direttore dei lavori - mostrò subito la sua precarietà, poichè cominciò a perdere acqua appena dopo la sua realizzazione. Fu accertato che i materiali usati erano scadenti e l’esecuzione dell’opera non rispondente a requisiti che ne garantissero l’efficienza.

Vincenzo Iacopino è stato - perciò - condannato penalmente e poi ‘graziato’ dal tempo, per prescrizione. Ora la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti lo ha condannato a risarcire circa centomila euro per i danni arrecati alla condotta idrica con la… sua condotta negligente. Che si prescrivano pure questi?

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