Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

SE D’ALIA OSTEGGIASSE I BLOG PER FAVORIRE L’EDITORIA

28/05/2010 – “Facebook è un sito indegno, perché consente l'esistenza di gruppi che inneggiano a Raffaele Cutolo, a Salvatore Riina e agli stupratori. Se il gestore del sito non si fa carico di cancellare questi soggetti dal sito, è giusto che tutto Facebook venga oscurato”. E' quanto ha dichiarato al sito de "L'espresso" il senatore Gianpiero D'Alia (Udc), in merito all'emendamento 50 bis, introdotto nel decreto Sicurezza (e approvato al Senato), che consente al ministero degli Interni
di procedere all'oscuramento di siti Internet che siano sottoposti a indagine giudiziaria per contenuti che contemplino l'istigazione a delinquere a l'apologia di reato.

Tutto ciò, pure a nostro avviso, non farebbe una grinza. Perché no? Perché Facebook, ad esempio, ha potuto permettersi di fare fuori ‘profili’ assolutamente legittimi e lineari per la semplice dimenticanza della password? Perché, al contrario, ha permesso il proliferare di profili inneggianti a mafiosi, blasfemi e criminali? In nome della democrazia? Dubitiamo, molto!

“Secondo il mio emendamento - ha spiegato D'Alia - in presenza di questi contenuti il ministero diffiderà il gestore, e questi avrà due possibilità: o ottemperare e quindi cancellare questi contenuti oppure non ottemperare. Se non ottempera diventa complice di chi inneggia a Provenzano e Riina e quindi è giusto che venga oscurato”.

”Lo stesso deve valere per i video su YouTube, per eventuali scambi di insulti e minacce tra utenti nei forum e anche per i commenti ai blog”.

Ciò che dal cosiddetto emendamento D’Alia potrebbe scaturire - piuttosto - è una diversa e indiscriminata messa in mora dei blog (non certo di Facebook o YouTube), nel contesto dell’intera normativa in itinere al Parlamento, ad esclusivo vantaggio delle testate ‘tradizionali’ (cioè potenti), a tutela dei grandi editori.

Se ciò dovesse trovare rappresentazione e conferma, allora il sen. D’Alia si sarebbe reso responsabile di un’azione gravissima, alla quale neppure Berlusconi sarebbe arrivato.

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