Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

BIRRA MESSINA: UN INGANNO DA CORREGGERE ENTRO 6 MESI

LA BIRRA MESSINA È PRODOTTA IN PUGLIA: L'ANTITRUST FA CORREGGERE L'INGANNO
Birra Messina: è pubblicità ingannevole. L’Antitrust interviene sul colosso Heineken: accolto in parte il ricorso di Confconsumatori sulla birra prodotta in Puglia
Messina, 8 luglio 2010 - Via entro sei mesi dall’etichetta della bottiglia della Birra Messina (che messinese non è) alcune delle scritte considerate ingannevoli.
L’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e in particolare la Direzione Generale per la tutela del consumatore nel settore agroalimentare, ha ritenuto fondato il ricorso presentato circa un anno fa dalla Confconsumatori di Messina.

In pratica l’associazione, presieduta dall’avvocato Fulvio Capria, aveva eccepito che la Birra Messina prodotta dal gigante Heineken trasmetteva ai consumatori, a partire dall’etichetta, un messaggio ingannevole. La Birra Messina infatti non viene prodotta a Messina né in alcuno stabilimento siciliano. Lo stabilimento di produzione si trova infatti a Massafra, in Puglia. Ai messinesi (il mercato di riferimento della Birra Messina è infatti esclusivamente la città dello Stretto), viene quindi venduta per messinese una birra pugliese. I riferimenti al simbolo Triscele e all’antica ricetta del 1923 sarebbero stati fuorvianti.

Confconsumatori chiedeva dunque di rimuovere i profili di possibile scorrettezza della condotta commerciale. L’Heineken, come è noto, ha ceduto lo stabilimento di via Bonino al gruppo Faranda che con il marchio Triscele produce oggi i due marchi “Birra del Sole” e “Patruni e Sutta”.

Da una comunicazione inviata dall’Autorità alla Confconsumatori si evince che l’Heineken, dopo il ricorso dell’associazione, dovrà ottemperare a precise prescrizioni. Sulle bottiglie della Birra Messina in vendita tra sei mesi ci saranno delle novità, l’etichetta infatti:

1) non riporterà le diciture “antica ricetta” e “dal 1923” (che richiamavano proprio l’antica produzione messinese);

2) sarà priva del simbolo della Triscele (che rappresenta la Sicilia su un prodotto che siciliano non è più);

3) dovrà recare grande evidenza dimensionale cromatica e di posizione, l’indicazione della sede legale della società e degli stabilimenti di produzione della bevanda.

Il presidente di Confconsumatori, avv. Capria si è detto moderatamente soddisfatto ma precisa che "l’obiettivo resta quello di rimuovere dall’etichetta la dicitura “Birra Messina”. Confconsumatori si riserva quindi di valutare, in difesa del consumatore messinese, altre forme di tutela giudiziaria". (Confconsumatori Messina)

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