Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

SCILIPOTI (IDV): PRESENZA DI FIBRE DI AMIANTO AEREO-DISPERSE A TERME VIGLIATORE

Roma 13.07.10 - “E’ inammissibile che in zone balneari, ad alta densità abitativa, siano presenti unità abitative e non, nelle quali è stata accertata la presenza di amianto”. Così l’On. Scilipoti, con riferimento all’incendio di questa notte di una baracca disabitata, coperta con materiali contenenti amianto e sita in riva al mare nel Comune di Terme Vigliatore, località Acquitta. “Le persone che vivono nelle vicinanze, soprattutto bambini e anziani, in questo momento stanno
inalando queste polveri estremamente pericolose e dannose per la salute.
Episodi come questi si verificano quasi ogni giorno in località diverse della Penisola”.

Prosegue il Deputato IDV: “Una recente indagine, avviata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha accertato il pericolo d’inquinamento da fibre di amianto aereo-disperse, e conferma che questa esposizione darebbe inizio ad una cancerogenesi (mesotelioma pleurico) che potrebbe impiegare fino a venti anni per manifestarsi, ma dalla quale, dopo la diagnosi clinica dell’affezione, ne risulterebbe una sopravvivenza di circa un anno”. “La cosa che lascia perplessi - conclude l’On. Scilipoti (IDV)- è che gli Organi preposti a controllare e a risolvere situazioni estreme con queste problematiche, sono spesso sordi e insensibili da moltissimi anni e zone altamente degradate, come quella di Acquitta, ne sono un esempio lampante”.

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