Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

ETICO F” A FICARRA: UNA EMOZIONANTE LETTURA DEL VISSUTO DEI LUOGHI

Ficarra (Me), 03/08/2010 - Se comunicare è arte, il messaggio lanciato da Massimo Bartolini a Ficarra, è un momento superiore di arte. Qui l’iniziativa del Museo Riso, attraverso il racconto del Maestro Bartolini, ha trovato la dimensione capace di emozionare e trasmettere il senso della ricerca, filosofia che sta alla base dei movimenti contemporanei, fra arte e comunicazione.
A Ficarra, nella suggestiva “Fortezza Carceraria”, si sono rinnovate le ragioni per cui un tempo nei Nebrodi si invitavano gli artisti per ascoltare il territorio e leggere il paesaggio, perché poi dagli stessi ci fosse restituito il senso dei luoghi e dell’umano.

Ciò che è sotto gli occhi di tutti, non è visto da tutti, diventa palese per la passione e l’intuizione dell’artista, capace di operare formidabili sintesi, frutto della sua capacità contemplativa della realtà e della virtù di esprimere il sogno, la creatività, l’anticonformismo.
Massimo Bartolini ha trasfigurato realtà ed emozioni, vissuto culturale e popolare, visioni e racconto dei luoghi, atmosfere e sensazioni individuali e comuni, svolgendo un suo messaggio ricco di tensione scenografica, di attesa partecipata, di reincarnazione di suoni e antiche musicalità, affidando al suo femmineo corifeo linguaggio e messaggi evocativi.

Il corifeo, novella e, al tempo stesso, antica ballerina, esile ma statuaria, inusuale carillon vivente, nel suo abito di taffetas, racconta, nella Fortezza di Ficarra, scandendo il silenzio, il divenire degli eventi, nell’attesa che si realizzi una musicalità al di sopra del tempo.

Sulle note di un magnificat, scritto e meditato nella Stanza della Seta da Lucio Piccolo, e rielaborato dal M° Plantemoli, riappaiono suoni di creature non più viventi, ma vive e vissute nella trasfigurazione dei luoghi e delle umanità che, a Ficarra e nel mondo del poeta, hanno trasmesso il senso del nostro essere a Massimo Bartolini, il quale, nel farsene medium e interprete, lo offre a chi del luogo sente il desiderio di conoscenza.

A Ficarra, alla Fortezza Carceraria, è così andato in scena un vissuto che appartiene esclusivamente a questo luogo, partecipato, nel momento del suo infuocato tramonto, da un pubblico a sua volta componente e protagonista della performance, alla quale potrà ancora partecipare nelle prossime raffigurazioni del 3, 4 e 14 agosto alle ore 19.45, orario fondamentale e puntuale per il verificarsi dell’opera del M° Bartolini.

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