Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

MILAZZO: ACCATTONAGGIO MINORILE, L’INTERVENTO DI D’AMORE

Milazzo, 26/8/2010 - L’assessore Massimo D’Amore è intervenuto per porre fine al dif-fuso fenomeno dell’accattonaggio minorile, inviando una lettera al comandante della polizia municipale con la quale chiede “di attivare, da subito, ogni possibile mezzo utile per il contrasto del fenomeno, partendo dall’immediata identificazione dei minori”. “Occorre intervenire in modo deciso – spiega l’assessore – in quanto si tratta di un
fenomeno di rilevanza sociale primaria. L’accattonaggio minorile, realizzato da ita-liani o stranieri poco rileva, e costituisce nel migliore dei casi una mortificazione del minore e della sua dignità di persona oggi e delle sue potenzialità domani, oltre che un grave , quasi irrimediabile pregiudizio al suo futuro di cittadino attivo ed integrato nella legalità.

Tra l’altro recentissimi orientamenti della Suprema Corte riconducono tali comportamenti, per casi particolari, persino ai reati di “riduzione in schiavitù”.

D’Amore ha altresì precisato che è intenzione dell’assessorato avviare una politica di recupero alla legalità dei bambini che – sottolinea – “giova ricordare sono le prime vittime di questa situazione”.

L’Ufficio Stampa

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