Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

MANOVRA ECONOMICA: I CAPITALI ‘SCURDATI’ E I TAGLI DELLA CORRUZIONE

17/08/2011 – Tagliare i costi della politica o tagliare i costi della corruzione è la stessa cosa? Tagliare i costi della politica o tagliare i costi della burocrazia è l’identica cosa? Che lo sia o meno appare chiaro come non si abbia alcuna intenzione di adoperare la scure per tagliare rami secchi del sistema e fichi infruttuosi e parassitari: nessuna intenzione. Perché la stessa attuale proposta, di eliminare qualche Provincia Regionale e un ridicolo numero di Comuni (i più piccoli) è, per l’appunto, ridicola e sbagliata.
Ridicola perché fa ridere, sbagliata perché semmai sono proprio i piccoli comuni ad avere bisogno di maggiori attenzioni sul piano organizzativo e dell’integrazione. Tutti gli altri dovrebbero funzionare secondo un modello aritmetico e universalmente applicabile (da un eventuale sindaco), sulla base di parametri entro i quali mantenersi. La pletora degli 'eletti' potrebbe andare bene, semmai, per le sole città capoluogo.

Se è ipotizzabile che proprio nella reticolare strutturazione del sistema della politica si annidi la corruzione e la malaburocrazia, è togliendo il giocattolo che si mette fine allo scempio delle opere inutili, di quelle mai ultimate e dimenticate, degli appalti, delle licenze edilizie e di quelle commerciali, degli affidamenti, etc.

Riteniamo - però - che queste cose le sappiano bene tutti i rappresentanti della politica nazionale.

Il ministro Maurizio Sacconi lo ha detto chiaro in una intervista a Monica Maggioni, a Tv7: “Ciò che andrebbe fatto lo sappiamo bene. Quello che non sappiamo è come farci rieleggere dopo averle fatte le cose che andrebbero fatte”.

Ecco che solo una intesa tra tutti i partiti consentirebbe di interrompere per sempre, in maniera epocale, il sistema corrotto e pachidermico, i cui costi sono ingentissimi e il rendimento sociale fallimentare: il mantenimento della rete della politica di paese, di borgata, di famiglia, etc., serve solo ai partiti politici e al reclutamento dei voti.

Ancora, lo ha detto bene Pierferdinando Casini: “L’Europa ci ha commissariati. Ma ad essere commissariato è stato il sistema politico italiano, comprese le opposizioni”. Come dire “passiamoci la mano sulla coscienza e prendiamo atto che se non si fanno cambiamenti importanti non si va da nessuna parte”.

Eppure, quella che si invoca da parte della politica è unicamente la riforma elettorale, vale a dire una normativa interna alla politica e utile a loro, alla casta, molto più che al paese (pur riconoscendo che quella va cambiata).

Tassare i cosiddetti ‘capitali scudati’ è una buona idea. Ma molto più utile sarebbe agire sui capitali ‘scurdati’, vale a dire ‘dimenticati’, quelli che giacciono in varie forme sul territorio nazionale come cattedrali nel deserto, che sarebbero per la nazione un capitale rilevante e forse una miniera.

Ma la politica ha solo intenzione di salvare se stessa a spese dei soliti noti e comunque dei poveri cristi, come sempre.

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