Ministro Lollobrigida: Corretta la gaffe "Per fortuna la siccità al Sud, e in particolare la Sicilia"
Ministro Lollobrigida: Corretta la gaffe "Per fortuna la siccità al Sud, e in particolare la Sicilia"
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Nebrodi e Dintorni
Gaffe di Lollobrigida al Question time: "Per fortuna la siccità al Sud e in particolare la Sicilia e per fortuna molto meno le zone dalle quali lei proviene...", cioè il Piemonte. ". Corretto lo stenografico del Senato, ma poi ripristinata la frase esatta riportata dal video 11/05/2024 - Il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Lollobrigida, rispondendo all'interrogazione del senatore della Lega Giorgio Maria Bergesio, durante il question time, su crisi climatica e produzione vitivinicola del Piemonte, aveva detto: "Per fortuna quest'anno la siccità colpisce molto di più le regioni del Sud e in particolare la Sicilia e per fortuna molto meno le zone dalle quali lei proviene...", cioè il Piemonte. In presenza di una "gaffe evidente" il resocontista è corso ai ripari, e nel resoconto stenografico, quel "per fortuna" diventa però "purtroppo". Stante la frase del ministro Lollobrig
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Casta. TotoMinistri. Monti & Tremonti spa. Crisi Eurozona. Veniamo alla nostra Italia, piccola in cronaca per i cravattini e le mezze maniche degli operatori di borsa, ma grande nella storia per le fonti del diritto, per l’impianto delle strade, degli acquedotti, dei templi e delle arene, per l’immortalità dei carmi, dei poemi e delle arti.
RispondiEliminaVa detto che l’ondata minacciosa di finanza negativa che vuole affacciarsi alle nostre coste non è più arginabile con la preghiera, nè con la litania delle “lacrime” e del “rimboccarsi le maniche”. Il convitato di pietra che ha giustiziato l’inquilino di Palazzo Chigi ora si appresta a finire l’opera consegnando la piccola Italia nelle ruote dentate della Pia Opera Bancaria Internazionale. Si spera che l’arcangelo inviato per salvezza sia generoso e dispensiero di qualche ingranaggio salvifico supplementare.
Ma c’è l’altra Italia, quella grande, che potrebbe concorrere al proprio salvataggio cercando di affrancarsi gradatamente dalla morsa del sistema perverso di una finanza tanto spericolata, quanto fasulla e degenerata. In questo caso sarebbe agevolata dalla miriade di piccole e medie imprese che costituiscono la vera ossatura del sistema produttivo nazionale.
Forse sarebbe il caso di “armare” le associazioni di categoria, i consorzi e le cooperative per cominciare a ricreare una testuggine di manualità produttiva, ovviamente internettizata, onde sferrare il contrattacco alla vuota finanza creativa, fautrice di avvitature debitorie e di voragini patrimoniali. Si ignori la cronaca, si pensi alla storia. E sulle sue orme lo tsunami si arrenderà.