Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

TOSAP PER I PASSI CARRABILI O PEDONALI NON DOVUTI ALLA PROVINCIA DI MESSINA

MESSINA, 11 GENNAIO 2012 - La provincia regionale di Messina ha inviato circa 8000 (ottomila) richieste di pagamento per la TOSAP (tassa occupazione suolo pubblico) per i passi carrabili prospicienti alle strade provinciali. Gli atti sono firmati dal comandante della polizia provinciale Antonino Carbonaro con il quale si richiede a chi abbia aperto un passo carrabile o pedonale di versare euro 197 per l’occupazione moltiplicata per 5 anni senza comunque aver verificato quando il passo è stato eventualmente aperto.
Ma tale balzello nato solo per far cassa da parte della Provincia e per iscrivere tali somme nel bilancio per rispettare il patto di stabilità sono illegittime e inapplicabili anche a seguito della sentenza n. 16733/2007 della Corte di Cassazione in merito ai cosiddetti passi carrabili a raso, ovvero di quelli che non richiedono tagli o interruzioni di marciapiedi esistenti. La maggior parte delle richieste della Provincia riguarda i passi a raso, per i quali, la Corte di Cassazione ha stabilito che senza taglio di marciapiede, listoni delimitativi o altre opere, “non determinano un’occupazione visibile del suolo pubblico” perché “manca qualsiasi opera o manufatto realizzato su suolo pubblico e non presenta interruzioni sul marciapiede o modifiche del piano stradale che permettano, al proprietario dell’accesso, una posizione ed un uso diverso del marciapiede da quello di cui può fruire tutta la collettività”.

L’atto inviato dalla Provincia è un atto tributario ma viziato sia perché manca il responsabile del procedimento sia perché manca l’organo presso cui ricorrere e i tempi entro cui farlo. Non si conosce neppure il numero della delibera con la quale è stato stabilito l’importo eventualmente dovuto, i mq risultano errati, non è indicato con precisione dove è stato aperto il passo carrabile o pedonale contestato.
L’Associazione Consumatori Siciliani ha predisposto un modello di contestazione. A giorni sarà notificata alla provincia una diffida a procedere e non si esclude la possibilità di una class action.

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