Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MESSINA. TRISCELE: L'AZIENDA COMUNICA L'AVVIO DELLE PROCEDURE DI MOBILITÀ ALLO SCADERE DELLA CASSA INTEGRAZIONE

Lavoratori licenziati dal 1° Giugno: “Con questo gesto l'azienda svela il proprio fine vero : non riaprire e fare solo speculazione edilizia”
Messina, 22 marzo 2012 – Colpo di scena nella vertenza Triscele. Questa mattina mentre era in corso il terzo giorno di protesta davanti ai cancelli dell'azienda e in attesa dell'incontro convocato domani dal Prefetto, a casa dei 42 lavoratori sono stati recapitate le lettere di Avvio della Procedura di Mobilità a partire dalla data di scadenza della Cassa integrazione.
“Con la notifica di questo provvedimento, a partire dal 1 giugno, alla fine della Cassa integrazione, i lavoratori sono praticamente licenziati”, spiegano i segretari generali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil di Messina.

Ira dei lavoratori che si sentono traditi da quella proprietà che li aveva salvati appena 4 anni fa, al tempo del subentro all'Heineken, e ira anche da parte di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil che denunciano il mancato rispetto dell'accordo sottoscritto appena 3 giorni fa presso l'Ufficio provinciale del lavoro nel quale le parti si impegnavano a rimandare qualunque decisione all'incontro successivo, già fissato per il 16 aprile.

“Una grave forzatura da parte dell'azienda che così facendo ha però scoperto le proprie carte- commentano Mastroeni, Cipriano e Orlando di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil-. A questo punto è evidente come l'obiettivo vero dei Faranda non sia mai stato la riallocazione dello stabilimento in altra area ma semplicemente la chiusura di quello di via Bonino per inseguire il progetto di speculazione ”.

Incertezza ora sugli sviluppi della vicenda a meno di 24 ore dall'incontro già fissato dal Prefetto Alecci per domani.

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