Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

L’INSTABILITÀ DI FIANCO DEL VULCANO ETNA SVELATA IN UNO STUDIO

Roma, 09 maggio 2012 - Un nuovo studio basato su dati magnetotellurici e geologico – strutturali, svela la struttura profonda del substrato del vulcano Etna. E’ questo uno dei principali risultati ottenuti da un gruppo di ricercatori afferenti a vari Enti: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Marco Neri), le Università di Bari (Agata Siniscalchi, Simona Tripaldi, Domenico Schiavone) e Roma Tre (Joel Ruch) e l’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del CNR (Marianna Balasco e Gerardo Romano).
I risultati scientifici sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Geophysical Research , in un articolo dal titolo: “Flank instability structure of Mt. Etna inferred by a magnetotelluric survey”.

I ricercatori ricostruiscono la struttura del substrato etneo utilizzando una gran mole di dati magnetotellurici e geoelettrici, confrontandoli contemporaneamente con i dati geologici, geomorfologici e strutturali osservabili in superficie. Osservano, così, lo spessore di Crosta coinvolta nelle deformazioni lente (circa 3-4 km) che coinvolgono il fianco sud-orientale del vulcano e le faglie che lo delimitano sia lateralmente che in profondità. Mostrano lo sprofondamento della Crosta (fino ad oltre 10 km di profondità) lungo il margine ionico etneo, in corrispondenza dell’importante sistema di faglie sismogenetiche noto con il nome di “Scarpata di Malta”. Individuano la circolazione di fluidi lungo i principali piani di faglia, che probabilmente facilitano il loro movimento. Stabiliscono, infine, la profondità e la geometria del Rift di Nord-Est, un’ importante struttura vulcano-tettonica che caratterizza in settore nord-orientale dell’Etna.

Questo lavoro, in parte finanziato dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile (progetto “FLANK”), sintetizza alcuni anni di lavoro durante i quali il team di ricercatori ha lavorato con approccio tipicamente multidisciplinare, come si conviene quando si affrontano tematiche tanto complesse ed articolate, condividendo molteplici esperienze professionali.

Commenti