Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

L’OSCILLAZIONE NEL MAR MEDITERRANEO DOPO LO TSUNAMI DEL MARZO 2011

Roma, 14 giugno 2012 - L’11 marzo del 2011, una scossa violentissima di magnitudo 9, colpì l’isola di Honshu, in Giappone, con il settimo sisma più potente nella storia dei terremoti conosciuti.
Dal movimento tellurico, ne conseguì un onda di tsunami che si propagò in gran parte degli Oceani. Oggi sappiamo che la perturbazione marina riuscì anche a passare attraverso lo Stretto di Gibilterra, causando deboli oscillazioni del Mare Nostrum. Queste sono state individuate grazie all’analisi di dati mareografici effettuata da un gruppo di studiosi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV, del Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria e del British Antarctic Survey, Natural Environment Research Council, Cambridge, UK (Antonio Vecchio, Marco Anzidei, Vincenzo Capparelli, Vincenzo Carbone e Ignazio Guerra), che hanno pubblicato i loro risultati in un articolo scientifico dal titolo:”Has the Mediterranean Sea felt the March 11th, 2011,Mw 9.0 Tohoku-Oki earthquake? “ sulla prestigiosa rivista “EPL” A Letters Journal Exploring the Frontiers of Physics (www.epljournal.org).

Chiediamo a Marco Anzidei, ricercatore dell’INGV e uno dei coautori dello studio, come si è riuscito a ottenere questo risultato.
Abbiamo analizzato i dati mareografici della rete italiana dell’ISPRA, anche grazie alla disponibilità dell’Ing. Giovanni Arena, e quelli delle stazioni internazionali afferenti al Permanent Service for Mean Sea Level. I dati sono stati analizzati con tecniche sofisticate e innovative che hanno permesso di individuare all’interno delle registrazioni il segnale legato agli effetti del maremoto del Giappone. L’oscillazione della superficie marina è arrivata nel Mediterraneo 40-50 ore dopo l’evento sismico.

L’innalzamento potrebbe mettere a rischio le coste italiane?

No, perché si è trattato di un fenomeno transiente e di piccola ampiezza, dell’ordine di 10-15 cm.

Studi recenti ipotizzano innalzamenti locali del mare Mediterraneo anche fino a 1.5 m entro fine secolo per cause climatiche e tettoniche. Quanto lo tsunami giapponese influenza questo dato?

E’ possibile che si sia verificata una variazione globale del livello del mare in seguito a questo maremoto, tuttavia non esistono ancora studi specifici come avvenuto ad es. per il maremoto di Sumatra del 2004. Ad ogni modo, l’ampiezza della variazione globale sarebbe molto piccola, dell’ordine del millimetro o meno.

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