Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

SPENDING REVIEW. SCILIPOTI (MRN): LA REVISIONE DELLA SPESA HA SENSO SE CONTESTUALE ALLA RIAPPROPRIAZIONE DELLA SOVRANITA' MONETARIA

Roma, 02/08/2012 - "Delegare alla BCE la strategia d'uscita dalla crisi, vuol dire perpetuare la nostra subalternità ai mercati e a chi li manovra o li tollera e in primo luogo alla BCE, in nome di un liberismo finanziario senza regole". Così l'On. Domenico Scilipoti, Segretario Nazionale MRN. "Contro questa tendenza che ha già causato enormi danni alla nostra economia reale, bisogna in primo luogo tornare all'emissione della moneta da parte dello Stato italiano, concedendo credito alle PMI ed alle famiglie italiane con il ricavato del reddito da sovranità monetaria, eventualmente, anche attraverso un nuovo Istituto statale di emissione della quota euro assegnata al nostro Paese. In secondo luogo- continua il Deputato MRN- decidere se puntare alla riforma del Trattato di Lisbona, per trasformare la BCE, che oggi è un organismo legato a doppio filo col mondo della speculazione finanziaria transazionale, in Banca federale europea controllata dagli Stati facenti parte dell'eurosistema, oppure, se tale obiettivo risultasse impossibile da eseguirsi, tornare alla lira". "La vecchia cara lira- conclude l'On. Scilipoti- affossata quattordici anni fa da Prodi sulla base di un tasso di cambio iniquo con l'euro, che ha letteralmente dimezzato i redditi fissi dei lavoratori e degli impiegati italiani.

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