Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

LA SCUOLA STATALE SICILIANA MUORE

14/09/2012 - L’8 settembre, nella ricorrenza di un celebre armistizio, l’assessore del Comune di Palermo alla P.I. Barbara Evola, dichiara che la situazione degli edifici scolastici è disastrosa, che non ci sono soldi per i banchi, che ci saranno doppi turni, che il Comune ha 900 milioni di debiti. Era comodo per l’assessore portare avanti a scuola, da professoressa, l’ostruzionismo COBAS, ma governare è un’altra storia. Orlando dice che il Sindaco lo sa fare, ma non sa neppure assicurare alle scuole un po’ di manutenzione e qualche arredo. Lo stesso giorno, il Presidente della provincia di Palermo, Avanti, vuole risolvere i problemi del Liceo scientifico Einstein, i cui locali cadenti sono presi in affitto, deportando gli studenti nei locali dell’ITC Crispi, ma non dice che dal 1° gennaio 2012 non manda un euro alle scuole per la manutenzione. La Provincia di Agrigento, invece, chiude l’IPSIA Fermi perché i tecnici sono convinti che fu realizzato con “cemento depotenziato”. La Regione Siciliana chiude i battenti anticipatamente senza aver approvato la legge sul diritto allo studio, con 5 miliardi di debiti, dal 1° gennaio 2012 non manda un euro alle scuole per le spese di funzionamento didattico e amministrativo.

Il provveditorato di Palermo appare in stato confusionale, le graduatorie sono corrette più volte, al 1° settembre non tutti i presidi sono insediati, né i supplenti, né i docenti di sostegno. Procedure urgenti di trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale, dopo quattro mesi, sono ancora ferme al punto di partenza. In molte scuole, come il Salvemini, il Crispi, la DD Borgonuovo 2, l’IC di Ustica e tante altre, non è neppure in discussione un minimo di organizzazione per l’inizio dell’anno scolastico.
I ministri hanno commesso un errore irreversibile. Hanno soppresso, negli ultimi 5 anni 2.739 presidenze.

Altrettante scuole sono state accorpate, ma non per questo hanno cessato di esistere. I presidi sono passati da 10742 nel 2007 a 8003 nel 2012 diminuendo del 25,5%. Un quarto dei presidi italiani è stato prepensionato. Ci sono presidi cui vengono affidati decine di plessi, succursali, sezioni staccate da gestire e coordinare. In Italia non è possibile avere una legge uguale per tutti. I professori universitari e i giudici vanno in pensione a 75 anni, i presidi e i professori sono pensionati a 64 anni con 40 anni di contributi. L’Italia è proprio il Paese delle leggi ad personam. Oggi ci sono 1118 scuole senza preside affidate in reggenza, esattamente quanti sono i sindacalisti esonerati pagati da tutti i contribuenti per non entrare in classe a lavorare.

Il ministro giudica più utili gli esoneri per i sindacalisti che la presenza dei presidi nelle scuole. Il MIUR ha ridotto da 34 a 27 le ore settimanali di lezione nei licei di scienze applicate tagliando disegno e diritto, ma continua a esonerare 500 docenti per azioni di supporto all’autonomia che nessuno capisce cosa voglia dire e 200 docenti nelle associazioni. Il Ministro ha tagliato le ore di compresenza e di laboratorio nei professionali e nei tecnici, ma continua a esonerare professori nelle università e nelle segreterie politiche. In Sicilia da nove mesi le scuole non possono pagare i fornitori e nessuno ne discute nei programmi elettorali.

I presidi sono trasferiti secondo criteri imperscrutabili: il preside ingegnere elettronico, da Noto è trasferito al Commerciale di Palermo, il professore di lettere va a dirigere l’istituto industriale, l’ex direttrice didattica è trasferita al liceo scientifico. Non meno inquietante è che lo Snals pubblichi in anticipo di un giorno, rispetto al provveditorato, le utilizzazioni nella scuola media. Il 29 ottobre 2010 è stato stipulato il CIR relativo alla corresponsione della retribuzione e di risultato per l’a.s. 2010/2011. Esaminando i cedolini di molti dirigenti della Sicilia, abbiamo notato che a giugno 2012 il contratto veniva applicato solo nel 30% dei casi.
Sembra di vivere nella Sicilia del 1943, quando, a causa della confusione generata dalla guerra, i diplomi furono dati ope legis senza effettuare l’esame di Stato.

Roberto Tripodi, Presidente regionale ASASI
Consulente della V Comm. Legisl. A.R.S.
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