Banche: 1 milione di siciliani a forte rischio di esclusione sociale per la chiusura di sportelli

Banche in continuo abbandono.  In Sicilia 374mila persone non hanno accesso ai servizi bancari e altre 548mila hanno a disposizione un solo sportello. 1 milione di siciliani sono a forte rischio di esclusione sociale. Il risiko bancario potrebbe far aumentare la chiusura di sportelli. “La desertificazione bancaria è un’emergenza che impoverisce le comunità. Come Cisl e First Cisl Sicilia continueremo a battere sull’istituzione di un Osservatorio regionale sull’attività bancaria” 5 nov 2025 -   Le banche continuano a chiudere. Da gennaio a fine settembre 2025 altri 268 sportelli hanno cessato la loro attività. Sono adesso 3.419 i comuni italiani a secco di servizi finanziari e con il risiko bancario in corso il dato è destinato a peggiorare.   La Sicilia non si sottrae alla revisione commerciale del sistema bancario. Pure da noi spira forte il vento della desertificazione. 1 milione di cittadini è a forte rischio esclusione sociale. Il 20 per cento della popolazione reside...

«MORTI BIANCHE, IN SICILIA MENO 40 PER CENTO IN DUE ANNI»

Stamattina al Saem convegno nazionale di Anis ed Eurofiere sulla sicurezza sul lavoro. Folta affluenza di visitatori e boom della consulenza degli esperti in fiera
CATANIA, 27/10/2012 -  – «In Sicilia il numero degli infortuni mortali sul lavoro è diminuito del 40% in appena due anni: dagli 87 casi nel 2009 si è passati ai 56 nel 2011. Ciò è determinato per il 30% dalla diminuzione della forza lavoro, e per il 70% anche dalle iniziative di prevenzione promosse dalle istituzioni - in particolare il Piano Regionale straordinario per la Salute e Sicurezza sul lavoro varato dall’assessorato alla Salute - dalle parti sociali e dalle associazioni professionali». Quando si parla di morti bianche i dati più di ogni altra cosa raccontano la realtà lavorativa: il presidente dell’Associazione nazionale Ingegneria della Sicurezza Antonio Leonardi infatti ha così descritto l’attuale situazione della nostra regione, questa mattina al 20° Saem, alle Ciminiere di Catania, durante il tradizionale convegno organizzato da Anis ed Eurofiere. «I dati Inail 2011 – ha continuato Leonardi – fanno registrare in Sicilia 21 casi mortali nel settore costruzioni, quattro in meno del 2010. Circa il 60% è avvenuto per caduta dall’alto, come confermato dal Piano Regionale straordinario, a causa dell’assenza di procedure comportamentali e della mancata progettazione di adeguate misure di sicurezza nei lavori sulle coperture».
Nonostante il trend positivo, è tuttavia fondamentale non abbassare mai la guardia ma continuare con le attività di sensibilizzazione e prevenzione condotte dagli attori attivi nel settore. Al convegno – moderato dal vicepresidente Anis Salvatore Pulvirenti – sono intervenuti infatti i rappresentanti dei maggiori enti nazionali e locali coinvolti: il direttore regionale vicario Inail Sicilia Guido Cornaci, il consigliere del Consiglio Nazionale Ingegneri Gaetano Fede, il segretario dell’Ordine etneo degli Ingegneri Aldo Abate e il presidente della Fondazione Santi Maria Cascone, il segretario del Collegio provinciale dei Geometri Angelo Costa e il tesoriere dei Periti Industriali Carmelo La Rosa.

Le novità normative in materia di sicurezza del lavoro sono state illustrate dal presidente della Consulta Interassociativa per la Prevenzione Rino Pavanello, da Carmelo Gargano della direzione Inail Sicilia, da Elisa Gerbino del Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Asp Caltanissetta, dal consigliere della Società italiana Medicina del lavoro e igiene industriale Ernesto Ramistella. A sottolineare l’impegno dimostrato anche dalle aziende del settore per la tutela dei lavoratori è stato il direttore tecnico di Eurofiere Alfredo Lanzafame: «Se oggi abbiamo l’occasione di dibattere su un tema di tale importanza all’interno di una realtà completa come il Salone dell’Edilizia del Mediterraneo lo dobbiamo anche a quegli imprenditori e associazioni che hanno creduto nel nostro progetto fieristico. Il momento di difficoltà produttiva è condiviso da tutti, eppure ci sono aziende che non si arrendono all’idea di un’Italia che annaspa, dimostrandolo con la loro presenza al Saem e con la voglia di dialogare con il pubblico sulle innovazioni e sul futuro».

Il pensiero di Lanzafame si riflette concretamente tra i corridoi e gli stand del Salone dove ancor più degli altri anni i visitatori entrano per conoscere e toccare con mano le nuove opportunità che le tecnologie offrono nel campo dell’edilizia. Un esempio sono i prodotti che hanno vinto la III edizione del Premio nazionale edilizia biocompatibile, promosso dalla Fondazione Bioarchitettura: si tratta di un massetto drenante e di un impiego sostenibile del legno lamellare, entrambi frutto dell’impegno di imprese d’eccellenza nel settore con particolare riguardo alla tutela della salute umana.

Questa storica edizione del Salone sottolinea più che mai l’utilità della consulenza in fiera, di una cornice culturale che raccolga tutte le idee sul costruire e che guidi professionisti, studenti e famiglie nelle loro scelte. «Resiste spesso il giudizio non veritiero che il Sud Italia non sia in grado di emulare la realtà imprenditoriale del Nord – ha affermato il direttore del Saem Alessandro Lanzafame – il Salone dell’Edilizia del Mediterraneo si è dato l’obiettivo di esprimere al meglio le capacità di sviluppo del nostro territorio, è un patrimonio tutto siciliano, quindi unico come la nostra terra, che non ha e non può avere paragoni».

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