Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

MESSINA, ILLEGITTIMO PER IL GIUDICE IL TRASFERIMENTO DI DUE LAVORATORI DELLA VIA LATTEA

Messina, 6 dicembre 2012 – La società La Via Lattea S.p.A. di Messina facente parte del noto "Gruppo Euronics" è stata condannata a riassegnare due lavoratori, iscritti alla Fisascat-Cisl di Messina, presso l'originaria sede lavorativa sul presupposto della illegittimità dei trasferimenti adottati nei confronti dei due dipendenti sindacalizzati.

Il Tribunale del Lavoro di Messina - in composizione collegiale - con ordinanze del 9 e del 22 novembre 2012 ha ritenuto fondate le tesi difensive del legale della Fisascat Cisl e ha pertanto sospeso l'efficacia del trasferimento dei due lavoratori.

Sulla base dell'istruttoria svolta il Collegio ha, infatti, ritenuto "insussistenti" le ragioni tecniche, organizzative e produttive addotte dalla datrice di lavoro a sostegno dei provvedimenti di trasferimento, ragioni che, com'è noto, devono essere "comprovate" (art. 2103 cod..civ.) e, dunque, serie, dovendosi, tra l'altro, operare un bilanciamento di interessi tra le ragioni dell'azienda e quelle del lavoratore.

Ciononostante, il lavoratore vittorioso, giunto nella originaria sede di lavoro per riprendere servizio, si è sentito dire che non si sapeva nulla del suo rientro in Azienda ed è stato mandato via.

Immediata la reazione del Segretario Generale della Fisascat-Cisl, Pancrazio Di Leo: "Il comportamento aziendale è la punta dell'iceberg di una serie di comportamenti vessatori di cui sono stati fatto oggetto i nostri due iscritti. Faremo tutto quanto ci consente la legge per far sì che i provvedimenti giudiziali vengano rispettati e non restino, invece, lettera morta con ulteriore mortificazione dei diritti e delle aspettative dei lavoratori".


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