Codice della Strada: una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi

CODICE STRADA. ANNALISA CORRADO (SEGRETERIA NAZIONALE PD E MEP S&D): “ENNESIMO DISASTRO DEL GOVERNO, NORMA REPRESSIVA E IDEOLOGICA FATTA SULLA PELLE DELLE PERSONE”  Roma, 20 novembre 2024 - "L’approvazione del Codice della Strada non è che l’ennesimo disastro del Governo, che peggiora invece di migliorare la vita dei cittadini. Si tratta di una norma repressiva e ideologica, che complica la vita ai sindaci virtuosi che vogliono adottare pratiche innovative e che non fa assolutamente nulla per prevenire gli incidenti stradali, che ancora oggi registrano numeri terrificanti – oltre 3.000 morti e 200.000 feriti ogni anno”, dichiara Annalisa Corrado, Responsabile Conversione Ecologica nella Segreteria Nazionale del PD e MEP S&D, Commissione ENVI. La riforma, a lungo sbandierata dal Governo Meloni, ha ricevuto oggi l’approvazione in Senato. Tutte le principali associazioni italiane dei familiari delle vittime sulla strada, insieme con le associazioni ambientaliste e per la mobi

ARCIGAY MESSINA: “L' INCONTRO CON CARONITI NON SARÀ UN MATCH DI BOXE PER DEMOLIRE IL PENSIERO PERSONALE”

“Certe frasi dette in un certo modo possono essere pericolose e possono istigare alla violenza verso chi viene indicato come responsabile di questa o quella colpa (colpa che non c'è)…”.
Messina, 30/01/2013 - L' incontro in radio con Caroniti, non sarà (per quanto mi riguarda) un ring dove si cercherà di demolire il pensiero personale e libero di ognuno.
Ma stabilire dei punti chiave su come certe frasi dette in un certo modo possono essere pericolose e possono istigare alla violenza verso chi viene indicato come responsabile di questa o quella colpa (colpa che non c'è). Qualche amico della controparte ha postato delle frasi improntato (erroneamente) su qualcosa di ben diverso di ciò ch'è il concetto reale. Per cui a questo vis a vis non m'interesserà cambiare il pensiero di un altra persona, ma riuscire a far capire a quest'ultimo (recidivo su questi metodi) che il rispetto dev'essere reciproco e non a senso unico e che se si vuole riconosciuto il diritto di poter dire ciò che si pensa, bisogna accettare anche il dovere di non causare con frasi maldette gravi pericoli all'incolumità del singolo.

L'aver preso una posizione chiara contro il post di Caroniti, era non solo dovuta ma necessaria per porre fine ad un comportamento che spesso si è ripetuto ed è stato ogni volta ritirato con un "VOLEVO DIRE ALTRO" credo sia d'obbligo rileggere ciò che scriviamo prima di pubblicare, rileggere per capire se ciò che la nostra penna ha scritto per mano nostra corrisponda a ciò ch'era il pensiero che volevamo esprimere, perché dopo è troppo facile dire che si voleva dire altro.

Arcigay ha come fine nel suo statuto anche la tutela e l'impegno a lottare contro le discriminazioni verso il popolo LGBT. Questo nei territori i circoli fanno e lo fanno da volontari, senza retribuzione alcuna, senza ricerca di glorie o similari ma perché siamo coscienti che la libertà di ognuno non può essere messa a rischio da chicchessia. Ciò non toglie che abbiamo pieno rispetto del pensiero opposto al nostro, non pretendiamo che tutti la pensino allo stesso modo. Pretendiamo però che il rispetto delle nostre idee sia alla pari di quanto noi rispettiamo il pensiero altrui tenuto in seria considerazione. Avere idee opposte è democratico. Esprimere queste Opinioni dall'una e dall'altra parte nella logica di confronti rispettosi è corretto, ma utilizzare in malo modo pensieri, espressioni, o qualsivoglia forma di comunicazione utilizzandola come una spada a doppio taglio e con l'indice puntato verso questa o quella categoria, o ancor peggio utilizzare le proprie idee per istigare (forse involontariamente per la terza volta) in questo caso è gravissimo. Per cui chi rappresenta la comunità come associazione, nello spirito dello statuto che ci regola è tenuto ad usare e adire a tutte quelle forme legali per garantire il singolo/a.

Piaccia o no nel caso specifico abbiamo posto in essere tutte quelle forme di garanzia a tutela della comunità LGBT fatta oggetto d'invettive da un post irrispettoso e che ancora una volta ci si dice che si voleva dire altro. Questa dirigenza del circolo Arcigay di Messina continuerà il proprio mandato in questa ottica, rispettando ogni idea in dissenso ma espressa in modo rispettoso, pretendendo pieno rispetto per le nostre idee, tutelando in ogni modo e con ogni mezzo legale ogni ragazzo/a gay, trans, travestito da insidie che riteniamo a nostro avviso possano venire anche da un singolo post su facebook. Alcuni fanno appello alla religione in difesa del pensiero espresso (malamente) dal Caroniti, noi facciamo appello alla laicità del singolo individuo specie quando riveste ruoli istituzionali, rigettiamo ogni tipo di discriminazione sotto ogni forma e metodi. Per cui ogni qualvolta un post o qualsiasi altra cosa, ci da il sospetto che può essere pericoloso anche per un solo ragazzo gay , lesbica, trans, trav, opereremo allo stesso modo verso il responsabile chiunque esso sia e qualsiasi carica rivesta, così come abbiamo operato nel caso del Post di Caroniti. a tutti/e grazie.

Rosario Duca.
Presidente
Makwan Arcigay Messina

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