Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

ELEZIONI 2013. IL FATTO: “30.000 EURO PER DIVENTARE PARLAMENTARE ITALIANO”

Il Pd chiede 35mila euro, il Pdl 25mila euro per diventare parlamentare. “È quello che chiedono il Pd e il Pdl ai loro candidati. E più precisamente ai primi sei nella lista al Senato e i primi nove della Camera. Quasi fosse un balzello, un pegno da pagare perché tanto quei soldi, a spese dei contribuenti, rientreranno attraverso lo stipendio”. Lo scrivono Emiliano Liuzzi e Giulia Zaccariello su Il Fatto Quotidiano del 26 gennaio scorso
28/01/2013 – “Un gettone d’ingresso per diventare parlamentare. È quello che chiedono il Pd e il Pdl ai loro candidati. La differenza della pratica bipartisan sta solo nelle cifre: il Pd chiede 35mila euro, il Pdl 25mila. Ma la differenza è anche nel metodo di pagamento: i berluscones pretendono che la somma sia cash e assolutamente anticipata, nel partito di Bersani c’è invece la possibilità di rateizzare la cifra. Più alta, ma pagata nei mesi di mandato attraverso una detrazione dallo stipendio di deputato a favore del partito.
Non ne fanno uno scandalo gli aspiranti onorevoli che lo chiamano “contributo alla campagna elettorale”.

“Ciascuno di noi versa la stessa cifra, poi ovviamente se non vieni eletto ti viene restituito fino all’ultimo centesimo”, chiarisce il Carlo Giovanardi, che alle prossime politiche corre per il Senato, dietro a Silvio Berlusconi e ad Anna Maria Bernini. Un gigante del partito, mai messo in discussione e che ha precisato che per fare il parlamentare occorre soprattutto “esperienza”. Giovanardi, che nell’ultimo governo Berlusconi è stato sottosegretario, è deputato dal 1992. La bellezza di 21 anni. E un seggio sicuro anche alle prossime elezioni.

L'articolo di Emiliano Liuzzi e Giulia Zaccariello
su Il Fatto Quotidiano del 26 gennaio 2013

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