Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

CONFAPI MESSINA CHIEDE IL CONFRONTO AL COMMISSARIO CROCE SULLE AREE ASI, MA NON LUI RISPONDE

Messina, 28/03/2013 - La lettera è stata inviata il 13 febbraio scorso. to Regionale per lo Sviluppo delle Attività produttive. Problemi non da poco, vista anche la crisi economica che acuisce qualsiasi criticità in un territorio complesso come quello messinese. Ma a distanza di oltre un mese da Palazzo Zanca non è arrivata alcuna risposta.

Eppure, nella lettera che il Coordinatore di Confapi Messina Alessandro Rizzo ha inviato al Commissario Luigi Croce, è messo nero su bianco che dopo il passaggio delle aree ZIR e ZIS all’amministrazione comunale “non presentando queste aree le caratteristiche di zone industriali, poiché ricadono all’interno dell’agglomerato urbano e la nuova normativa provvederà ad attribuire la relativa destinazione con il proprio strumento urbanistico con la redazione di un Piano Integrato di Recupero Urbano” la città è stata privata di una considerevole porzione di territorio destinata alle attività produttive.

Le aree ZIS e ZIS saranno infatti utilizzate per scopi diversi da quelli industriali e così “mancherebbero nel computo totale delle aree destinate alle attività industriali ben 532.338 metri quadri”.
Ma oltre al problema della scomparsa di oltre mezzo milione di metri quadri riservati alle imprese, Rizzo segnala anche l’eccessivo costo delle aree della zona ASI di Larderia rispetto a quelle del resto della Sicilia.
“Chiediamo l’istituzione di un tavolo di confronto tra l’amministrazione comunale e le parti sociali -conclude Rizzo nella lettera inviata al Commissario Luigi Croce- per affrontare le problematiche poste e per cercare una soluzione che possa soddisfare le esigenze di tutta la città”.
Una richiesta che Confapi Messina ha posto per dare risposte alle istanze pressanti di tutti gli imprenditori della città e non solo dei propri iscritti, che è ancora in attesa di una risposta.

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