
Messina, 28/03/2013 – Antonio Presti assessore al turismo della Regione Siciliana è la persona giusta per tale incarico. Le perplessità sono del mecenate e non del presidente Crocetta, il quale si era rimesso alla decisione di Presti pure nel momento in cui il Fondatore della Fiumara d’arte era stato invitato dal Movimento per l’Indipendenza della Sicilia ad accettare la candidatura a sindaco di Messina.
Ora Presti non ha più 'alibi'. Il governatore Rosario Crocetta è consapevole della giustezza della nomina e si attende che entro questa sera o domani Antonio Presti sciolga la riserva.
Il fondatore della Fiumara d’arte e dell’Atelier sul mare di Tusa aveva manifestato l’intenzione di non occuparsi più di politica dopo la mancata elezione al Senato, candidato della Lista Il Megafono. L’intenzione di dedicarsi alla sua Fondazione ha preso il posto di ogni altra opzione. “Ma nessuno può sottrarsi del tutto alle pressioni che vengono dal territorio”, afferma Salvo Musumeci, leader del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia.
“Presti deve capire – afferma Mimmo Mòllica, corrdinatore del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia - che l'Isola è parte di quei progetti ai quali lui stesso ha dato buona parte della sua vita. Non si tratta certo di vita o di morte. Ma se è 'comprensibile' la mancata adesione alla nostra proposta di candidarsi a sindaco di Messina, il rifiuto di accettare l’incarico di assessore al turismo sarebbe grave per la Sicilia, per la provincia di Messina e per il comprensorio dei Nebrodi, dove si trova la Fiumara d’Arte e dove Presti ha avviato già da tempo la sua opera di mecenate. In tempi non ‘sospetti’ Antonio Presti è stato artefice di una illuminata politica dell’
acqua pubblica e dell’acqua come patrimonio dell’umanità. “Il chilometro di tela”, il Grand Tour della scrittrice Aminata Traorè e della signora Danielle Mitterrand a Librino - Catania; il progetto “Viaggio in Sicilia… verso Librino” promosso da Presti attraverso la Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte sono solo alcuni elementi di grado di fare comprendere quanto la creatività del mecenate di Tusa possa tradursi in risorsa e patrimonio per la Sicilia”.
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