Crollo delle nascite: un ddl del M5S all'Ars per aiutare le donne a decidere quando diventare mamme

Contrasto al crollo delle nascite, ddl all'Ars del M5S per aiutare le donne a preservare la fertilità in età non più giovanissima e a decidere con serenità quando diventare mamme PALERMO, 31/10/2025.  Dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite che interessa la Sicilia e l’intero Paese: è questo il duplice obiettivo del ddl del M5S appena presentato all'Ars, a firma della deputata Cristina Ciminnisi, che ha lavorato al testo con Martina Ardizzone, quando questa era ancora deputata 5 Stelle a Sala d'Ercole. La norma mira a favorire l'accesso delle donne al cosiddetto social freezing, ovvero la possibilità di conservare i propri ovociti in giovane età per avere figli in un momento successivo della vita tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita. Molte donne, infatti, per motivi di lavoro, studio o difficoltà economiche, si trovano a rimandare la maternità, riducendo così le pro...

MONTI: PORTARE AVANTI IL PROGRAMMA, CIOÈ NON TAGLIARE I COSTI DELLA POLITICA?

"Chi si oppone alle Commissioni? E perché? - si legge sul blog di Beppe Grillo - Il M5S da settimane sta proponendo la loro formazione immediata nell'indifferenza dei partiti e delle Istituzioni. Il Paese non ha bisogno di fantomatici negoziatori o facilitatori del calibro di Violante, il gran maestro dell'inciucio, tanto per citarne uno, che operano come gruppi di saggi, non ha bisogno di "badanti della democrazia", ma di far funzionare meglio il Parlamento e alla svelta"...

Roma, 01/04/2013 – Pasquale Cascella, consigliere per la comunicazione del Presidente della Repubblica e direttore dell'ufficio stampa del Quirinale, su Twitter rassicura chi pensa che sia stato il Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, a convincere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ad optare per una commissione di 10 saggi, con il compito di dirimere quanto ha impedito ai partiti di far nascere il governo nazionale, dopo il voto del 24 e 25 febbraio scorso.
“ Per la verità è stato Napolitano a chiamare Draghi (e altri) – scrive Cascella su Twitter - per approfondire la valutazione sulla situazione determinatasi”.

E dopo qualche ora Cascella precisa: “Non sono generici "saggi" ma personalità scelte con criteri oggettivi in funzione del lavoro già svolto e del ruolo ricoperto”. Il portavoce del Colle, Pasquale Cascella, risponde così su Twitter a certe ‘voci’ che 'ipotizzavano' una telefonata di Mario Draghi per convincere Napolitano a non dimettersi', stanti pure le critiche e i dubbi di Pd e Pdl.

Dal canto suo, il costituzionalista messinese Michele Ainis rassicura: "La strategia di Napolitano non è incostituzionale. Lo sarebbe se ci fosse una maggioranza, se i leader fossero pronti a formare un governo e lui non desse l'incarico; e se, viceversa, non ci fosse una maggioranza e il Capo dello Stato non usasse il potere di scioglimento, che Napolitano, però, ora non può esercitare. La sua misura è inedita, ma lo è anche la situazione. Quella delle commissioni di saggi può apparire una messa in scena, ma l'alternativa era la scena vuota".

Ed ecco che torna in auge il premier Mario Monti, cui spetterebbe il compito di dare luogo alle riforme. E qualcuno si chiede se queste consistano ancora nel non attuare i tagli ai costi della politica; nel non abolire le Province; nel non alleggerire le tasse agli italiani? Gli stessi italiani che non lo hanno mai votato perché diventasse premier; che non hanno dimostrato di volergli tributare un 'plebiscito' alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013.

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