1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

PRESIDI INCARICATI: ACCOLTO UN ALTRO RICORSO, IL TERZO

20/04/2013 - La Dr.ssa Sommariva, del tribunale di Monza ha accolto il primo dei ricorsi della Lombardia dei presidi incaricati. Alla ricorrente sono stati liquidati, con provvedimento immediatamente esecutivo, € 70.304,55 oltre interessi e rivalutazione, tanto quanto era stato richiesto con la relazione tecnica allegata al ricorso.
Il M.I.U.R. è stato condannato, inoltre, al pagamento €. 3.000 di spese oltre CPA e IVA. Ormai non ci sono più dubbi la DIR-PRESIDI-SCUOLA aveva ragione. I ricorsi sono fondati e saranno tutti accolti con gravi danni per l’Amministrazione sfruttatrice.

Grande soddisfazione in casa del sindacato DIR-PREISIDI-SCUOLA che ha promosso e gestito il ricorso.
“Degli oltre 50 ricorsi depositati - dice il Presidente Attilio Fratta - 3 sono stati quelli discussi e accolti. Il che è di buon auspicio per tutti gli altri. Segno evidente, quindi, che i ricorsi sono fondati. Merito di una grande lavoro di squadra, ma soprattutto degli Avvocati Walter Miceli, Fabio Ganci che hanno preparato il ricorso madre, dell’Avv. Sharmine Carluccio del foro di Milano che lo ha allestito e discusso il ricorso e del nostro consulente tecnico, il Dr. Pietro Perziani che ha preparato la scheda personale con tutti i conteggi. A tutti il mio personale ringraziamento e quello dell’Associazione. I venditori di fumo, come ci avevano definiti per scoraggiare i ricorrenti, evidentemente vendevano arrosto. Un’altra sconfitta - continua il presidente Fratta - dell’Amministrazione e un altro duro colpo per i denigratori. Mi auguro che finalmente i dirigenti scolastici si rendano conto di chi sono i responsabili dell’iniquo trattamento e diano loro il benservito. Siamo stati costretti a ricorrere al Giudice per ottenere quanto l’Amministrazione scolastica, con la complicità delle OO.SS., ha negato comportandosi da sfruttatrice. Non è forse sfruttatore quel datore di lavoro che paga un dirigente come docente? Le persone devono essere pagate per quello che fanno. È così ovvio che non si comprende perché nessuno si è mai ribellato. Ci voleva la DIR-PRESIDI-SCUOLA per chiedere l’ovvio.

Quel che meraviglia e offende è la Giustizia a più velocità. I ricorsi sono stati tutti depositati alla fine di agosto 2012. Tre sono stati discussi e accolti in massimo sei mesi. Per altri la prima udienza è stata fissata anche dopo un anno; uno addirittura dopo 2 anni. Un’autentica vergogna. Vorrà dire che l’Amministrazione sarà costretta a liquidare molti interessi e rivalutazioni! Mi auguro che finalmente l’Amministrazione prenda atto della situazione e si decida a porre fine ad un’altra ingiustizia: la mancata stabilizzazione degli interessati. Ci sono alcuni colleghi che fanno i dirigenti anche da un decennio e non sono ancora stati stabilizzati. Un’autentica vergogna per un paese civile e per un’Amministrazione scolastica che prima o poi dovrà pure spiegare perché gli attuali dirigenti incaricati sono figli di un Dio minore. Con la stabilizzazione lo stato non sarebbe stato costretto a pagare per ogni interessato oltre 50.000 euro di media di arretrati”.

Il Giudice si è riservato di depositare le motivazioni della sentenza che non è difficile prevedere: i lavoratori non vanno sfruttati. Vanno pagati per quello che fanno.
Le prossime udienze di discussioni a Giugno e ci vuole poco per prevederne l’esito! Una vera sconfitta per il MIUR e per le OO.SS. del comparto scuola.

Salvatore Indelicato,
Preside dell’ITI Cannizzaro di Catania
Vicepresidente regionale ASASI

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