1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

A SOSTEGNO DELLE FASCE DEBOLI, PER AFFRONTARE IL DISAGIO SOCIALE SUI TERRITORI

L'obiettivo delle misure presentate al Viminale dal viceministro Bubbico che comprende il Piano Azione Coesione-Servizi di Cura per l’infanzia e gli anziani non autosufficienti e la Direttiva ai prefetti per affrontare il disagio sociale sui territori
Roma, 09.07.2013 - Sostegno alle fasce deboli e attività di supporto per combattere il disagio sociale sono i due concetti-chiave che rappresentano lo spirito delle iniziative presentate in conferenza stampa oggi al Viminale dal
viceministro Bubbico, presente il capo di Gabinetto del ministro, prefetto Procaccini, e l'Autorità di gestione del Piano d'azione per la Coesione, prefetto Riccio.

Iniziative - ha detto il viceministro Bubbico in apertura della conferenza - che vanno nella direzione di connotare il ministero dell'Interno come ministero dei diritti e della difesa dei diritti dei più deboli. Al ministero dell'Interno, infatti, è stata incardinata l'Autorità di gestione del Piano di azione e coesione, un pacchetto mirato ai servizi di cura nei territori ricompresi nelle 4 regioni dell'obiettivo Convergenza (Puglia, Campania, Calabria e Sicilia) per ampliare l’offerta dei servizi all'infanzia (0-3 anni) e agli anziani non autosufficienti (over 65), riducendo l’attuale divario di offerta rispetto al resto del Paese.

Il PAC-Servizi di Cura per l’infanzia e gli anziani non autosufficienti, ha continuato il viceministro, rappresenta - con oltre 730 milioni di euro da spendere in tre anni - un aiuto dello Stato agli enti locali mirato alle fasce più deboli della popolazione.
I fondi del PAC - ha sottolineato Bubbico - costituiranno un contributo per affrontare le fragilità e per incrementare il capitale sociale nelle quattro regioni interessate dal Piano. Queste politiche di inclusione e tutela rappresentano, infatti, un obiettivo di civiltà e una pre-condizione per la crescita economica.

Fattore decisivo per la riuscita del Programma, è stato evidenziato, è il coinvolgimento del 'privato sociale'.
I progetti saranno sottoposti ad un sistema di monitoraggio per misurare, poi, gli effetti di queste politiche di sostegno, nell'ottica di migliorare l'efficacia degli interventi pubblici.
L'Autorità di gestione del PAC, prefetto Riccio, ha poi evidenziato, il carattere 'non competitivo' del programma, nel senso che non produrrà graduatorie che mettono in competizione i territori, ma che tutti i partecipanti distribuiti per 'ambiti' e distretti, a seconda delle regioni, già possono sapere le risorse a loro disposizione in base al primo riparto che è stato effettuato e pubblicato sul sito del ministero dell'Interno. La condizione è che i progetti presentati rispondano a determinati requisiti e che avvenga una regolare ‘rendicontazione’. Il numero forse che meglio rappresenta la forza e l'importanza di questa azione, ha detto Riccio, è rappresentato proprio dai «14000 bambini in più che nelle quattro regioni interessate potranno accedere ai servizi di asili nido».

Si tratta, insomma, di una governance multilivello che coinvolge le regioni e rende potagonisti gli enti locali, in particolare proprio i comuni, considerati beneficiari delle misure di sostegno. Per questo verranno anche organizzate, a breve, giornate formative nelle prefetture capoluogo e i comuni verranno supportati da 'task force' ad hoc composte da tecnici per la redazione dei progetti.
L'altro provvedimento illustrato è la direttiva che sta per essere inviata a tutti i prefetti che affronta e intende prevenire le possibili tensioni sui territori generate dal difficile momento di crisi economica. Valorizzare l'azione di tessitura dei prefetti, è la definizione data dal capo di gabinetto Procaccini a questo provvedimento che mira a rafforzare il ruolo di impulso e raccordo della funzione di governo del territorio svolta dalle prefetture. Il viceprefetto Giancarlo Di Vincenzo ha illustrato i dettagli, poi, la direttiva del ministro ai prefetti con la quale si chiede ai rappresentanti del governo sul territorio di essere promotori di una rete per venire incontro alle esigenze dei cittadini in questa delicata fase di crisi economica e sociale.

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