Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

ENERGIA DIRITTO FONDAMENTALE, URGE UN 'TUTORE DELLE GENERAZIONI FUTURE'

"Assume sempre più rilevanza l’istituzione della figura del “tutore delle generazioni future”, che attraverso la riflessione etica possa contribuire a garantire una giustizia intergenerazionale, riconoscendo l’accesso all’energia come un diritto fondamentale di ogni uomo, presente e futuro. Ma altrettanto importante è intervenire sul piano sociale promuovendo un’educazione, sin dalle giovani generazioni a uno stile di vita e a pratiche responsabili orientate a migliorare l’efficienza dell’energia e a ridurre lo spreco"
14/07/2013 - Così scrive Laura Palazzani su L’Osservatore Romano: "Negli ultimi decenni abbiamo preso coscienza con sempre maggiore chiarezza di come le azioni umane possono irrimediabilmente distruggere l’ambiente, non solo innescando una possibile catastrofe naturale, ma anche semplicemente continuando a vivere nel modo in cui oggi viviamo. Se, da un lato, si considera lo sfruttamento di risorse ambientali per produrre energia e, dall’altro, l’esponenziale aumento dei bisogni di energia nella vita quotidiana nella società attuale — a seguito dell’aumento della popolazione, dell’industrializzazione, dell’urbanizzazione — si delineano scenari davvero preoccupanti per il prossimo futuro. Il fabbisogno energetico per persona sta aumentando considerevolmente non solo nei Paesi cosiddetti sviluppati, ma anche nei Paesi in via di sviluppo. La nostra vita e la vita della società in cui viviamo dipendono dall’accesso all’energia.

Molte sono le fonti. Alcune rinnovabili, ossia quelle che direttamente o indirettamente derivano dal sole (termosolare, fotovoltaica, geotermica, eolica, correnti del mare, carburante biologico, biomassa...); altre, non rinnovabili, accumulate in precedenti periodi della storia del pianeta (carbone, petrolio, gas, nucleare...). Recentemente il dibattito è vivace sull’uso del shale gas, una fonte naturale di gas metano prodotto da decomposizione di materia organica contenuta in argille nella roccia.

Ogni fonte presenta vantaggi e svantaggi. Data la scarsità di risorse economiche e l’aumento dei bisogni di energia, sulla base di quali criteri etici dovrebbero orientarsi le scelte politiche di investimento economico per garantire l’energia nel futuro? Di questo si occupa l’etica dell’energia.

Il gruppo europeo di etica nelle scienze e nuove tecnologie (Ege) è intervenuto sul tema (An ethical framework for assessing research, production and use of energy, gennaio 2013). A partire da un’analisi scientifica critica delle diverse forme di energia e alla luce delle regolamentazioni vigenti internazionali ed europee, l’Ege sottolinea il ruolo centrale dell’etica nelle politiche dell’energia orientate a un futuro sostenibile. Si tratta di elaborare una macroetica che allarga lo sguardo all’ambiente e alle generazioni future, un’etica integrata che dialoga con politica, economia e scienze umane in vista di una pianificazione finanziaria a lungo termine (proiettata al 2050), un’etica globale che esige una riflessione comune in vista della tutela dell’uomo e dell’ambiente.

Quali i percorsi possibili? (...)

Laura Palazzani

leggi l'articolo completo alla fonte L'Osservatore Romano

Commenti