
Palermo, 19/07/13 - Sono oltre 3 mila le persone alla Fiaccolata in memoria in memoria di Paolo Borsellino e gli agenti della scorta partita da Piazza Vittorio Veneto. In testa al corteo il tradizionale striscione “Paolo Vive” del Coordinamento “Comunità ‘92”.
A seguire un tappeto di giovani e intere famiglie con le fiaccole in mano. Uno dei primi striscioni è dedicato ad Agnese Borsellino recentemente scomparsa, che negli anni scorsi ha portato il suo saluto ai ragazzi che organizzano la Fiaccolata, (“Agnese e Paolo sono di nuovo insieme”). Molti giovani indossano delle magliette che riportano una frase di Paolo Borsellino (“E' normale che esista la paura, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio”) e lo storico motto del Fronte della Gioventù “Meglio un giorno da Borsellino che cento anni da Ciancimino”.
Tante le associazioni, oltre quaranta presenti alla Fiaccolata giunta alla sua diciassettesima edizione promossa dal Coordinamento “Comunità ‘92” e dal “Forum XIX Luglio. Tra i partecipanti anche Nello Musumeci Presidente della Commissione Regionale Antimafia e Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia.
“La Fiaccolata – dichiarano Mauro La Mantia e Davide Gentile tra gli organizzatori dell’evento – è la manifestazione dei figli adottivi di Paolo Borsellino che non hanno dimenticato il suo coraggio. Ogni anno rinnoviamo l’impegno di attualizzare i suoi insegnamenti e la richiesta di trovare tutti i mandanti di una strage su cui aleggiano ancora troppi misteri. La grande partecipazione alla Fiaccolata dimostra come questa manifestazione sia entrata nel cuore dei siciliani onesti”.
"La strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina rappresenta una ferita profonda nella vita democratica italiana. Sì, perché Borsellino veniva ucciso nel pieno di una trattativa tra stato e mafia su cui ancora oggi bisogna fare piena luce: che ruolo hanno avuto i servizi deviati? Che fine ha fatto l’agenda rossa che il giudice portava sempre con sé? Perché è stata fatta sparire?". Lo dice il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione giustizia.
"Sulla lotta alle mafie in Parlamento - aggiunge - ci sono già diverse proposte che possono essere discusse e approvate: introduzione del reato di autoriciclaggio; aumento delle pene per tutti i reati di stampo mafioso; legge per tutelare i testimoni di giustizia. Si tratta di provvedimenti per i quali mi batto da anni".
"E allora - conclude l'esponente del Pd - basta con la retorica, con gli alibi e le giustificazioni. È possibile cambiare passo. Questo Governo e questo Parlamento dimostrino finalmente di volere fare sul serio. È questo il modo migliore per fare memoria viva di Paolo Borsellino e di tutti i caduti di mafia".
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