Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

FEMMINICIDIO DI AVOLA: "IN SICILIA LA LEGGE C'È GIÀ MA NON VIENE APPLICATA"

Palermo, 13/08/2013 - "In Sicilia una legge contro la violenza di genere esiste già, è la numero 3 del 2012, approvata nella precedente legislatura su proposta del Governo Lombardo. Quella legge prevede interventi di prevenzione della violenza e di tutela delle vittime ma non è applicata. Perché?"
La domanda è posta da Vincenzo Figuccia, Vicecapogruppo del Partito dei Siciliani - MPA
all'Assemblea Regionale Siciliana, che ricorda come la norma approvata e già vigente prevede iniziative finalizzate
a:
a) prevenire la violenza sulle donne, anche attraverso la sensibilizzazione dell'opinione pubblica, la diffusione della cultura della legalità e del rispetto dei diritti nella relazione tra i sessi;
b) assicurare alle donne che subiscono atti di violenza, ivi compresa la minaccia di tali atti e le molestie, il diritto ad un sostegno, ove necessario anche economico, per consentire loro di recuperare e rafforzare la propria autonomia, materiale e psicologica, la propria integrità fisica e la propria dignità;
c) promuove e sostiene l'attività dei centri antiviolenza.

"Oggi invece di tutto questo continua la violenza e l'indifferenza delle Istituzioni, come dimostra la grave vicenda dei ritardi per i centri antiviolenza da inserire nei piani di zona della legge 328, ed assistiamo con sgomento a fatti come quello di ieri, con un bambino che urla della propria "mamma uccisa da papà": parole che feriscono e che difficilmente si può cancellare dalla propria memoria."

"Sono fatti - prosegue Figuccia - che ci fanno vergognare come uomini e come politici e ci fanno interrogare su ciò che facciamo e sulla reale incidenza delle nostre azioni di amministratori."

Il parlamentare del MpA, ha oggi sentito sull'argomento l'Assessore Bonafede, con cui ha concordato un incontro alla ripresa dei lavori dell'Assemblea, al fine di individuare le strategie e gli atti necessari a mettere in moto quanto previsto dalla legge regionale.


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