Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

RIMBORSI ELETTORALI: IL CODACONS DENUNCIA I PARTITI PER TRUFFA E ABUSO DELLA CREDULITA’ POPOLARE

In campagna elettorale avevano annunciato la rinuncia ai rimborsi, ma poi tranne il M5S tutti li hanno incassati08/08/2013 - Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma in merito ai rimborsi elettorali in favore dei partiti politici italiani.
Mentre ieri l’esame del ddl sul finanziamento pubblico ai partiti è stato rimandato a settembre, l'Ufficio di presidenza della Camera ha dato il via libera a 56,3 milioni di euro di rimborsi elettorali ai partiti previsti per l'anno 2013. Il Movimento 5 stelle, che in Ufficio di presidenza ha votato contro la decisione di attribuire i rimborsi, ha rinunciato alla sua quota, pari a 4 milioni di euro.

A tutte queste cifre occorrerà poi aggiungere le somme relative alle elezioni per il Senato che dovranno essere deliberate dagli organismi di Palazzo Madama, ricordando che la legge prevede che la somma annuale da ripartire tra partiti e movimenti a titolo di contributo pubblico sia complessivamente pari a 91 milioni.
Somme incassate dai vari partiti nonostante durante l’ultima campagna elettorale i vari movimenti politici abbiano tutti inneggiato all’abolizione dei rimborsi elettorali, cavalcando l’onda creata dal M5S al fine di ottenere consensi sul fronte dei voti dei cittadini.

Seppur con alcune differenze – spiega il Codacons – dal Pd al Pdl, passando per la Scelta Civica di Monti, i partiti hanno inserito la questione dei costi della politica e l’abolizione o il taglio dei rimborsi elettorali all’interno del proprio programma. Peccato che poi, al momento di incassare i soldi, nessuno abbia emulato quanto fatto dal M5S, rinunciando ai rimborsi elargiti dallo Stato.

Per tale motivo il Codacons ha chiesto alla Procura di Roma di accertare la sussistenza di ipotesi penalmente rilevanti come la truffa e l’abuso della credulità popolare in capo a quei soggetti politici che, durane l’ultima campagna elettorale, hanno inneggiato per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti al fine di conseguire i voti da parte degli elettori, e ad oggi sembrano, invece, porvi forti opposizioni creando raggiri ad hoc per consentire comunque ai partiti di percepire i rimborsi elettorali.

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