Ponte sullo Stretto di Messina, Ciucci: Il via libera del Cipess è previsto a giugno

PONTE STRETTO, AD CIUCCI: AVVIO LAVORI IN ESTATE: " Il via libera del Cipess è previsto a giugno e consentirà di potere avviare la progettazione esecutiva e il programma delle opere anticipate, quali accantieramento, bonifica da ordigni bellici, indagini archeologiche e, in maniera graduale, le procedure espropriative. " Roma, 12 aprile 2025 - L’amministratore delegato di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, intervistato dal nuovo settimanale economico “Moneta”, traccia lo stato di avanzamento del ponte sullo Stretto di Messina. Nell’intervista, Ciucci ha ricordato lo stato dell’iter - che lo scorso mercoledì ha registrato l’approvazione del report IROPI dal Consiglio dei Ministri – mentre sono in corso di predisposizione le comunicazioni al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Europea per gli aspetti relativi alla valutazione di incidenza ambientale. Tali procedure verranno concluse dopo Pasqua.   Il via libera del Cipess, che avrà luogo a valle dell’intero iter autorizz...

BERLUSCONI: “DA LETTA UNA PUGNALATA INFLIGGERE NUOVE PENE AGLI ITALIANI CON L’IVA AL 22%”

Alcuni brani dell'intervista di Silvio Berlusconi a Panorama in uscita il 3 ottobre: "Da Letta una pugnalata sull'Iva, contravvenendo a principi giuridici irrinunciabili in uno Stato di diritto”
Roma, 02/10/2013 - “Sentire che Enrico Letta, che ho sempre stimato e che ho sospinto io a Palazzo Chigi, dichiarasse che era diventato inevitabile infliggere nuove pene agli italiani, per di più attribuendomene la colpa, ha avuto su di me l’effetto di una pugnalata. Che però mi ha restituito la voglia di lottare.
Una ritorsione inaccettabile. Un dispetto. Con l’aggravante di attribuire a noi la responsabilità della decisione. Insomma, Letta annunciava nuove tasse e le intestava a noi. Inaccettabile. Altro che colpo di testa mio. È stato il suo un colpo basso.

Siccome Letta non è uno sprovveduto mi rifiuto di credere che non abbia compreso il senso delle dimissioni dei nostri senatori e deputati. Le quali sono state consegnate ai capigruppo non contro il governo, ma per dare un segnale drammatico agli italiani di quel che il Partito democratico sta cercando di fare non tanto a me, quanto al corpus della democrazia.

Quelle dei parlamentari non erano dimissioni contro il governo, ma contro chi, come il Partito democratico, tradiva le intese costituendo una nuova maggioranza per decapitare i moderati del loro leader, il tutto contravvenendo a principi giuridici irrinunciabili in uno Stato di diritto.”

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