Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

CROCETTA: “SOLIDARIETÀ AL PM DI MATTEO, IL SISTEMA MAFIOSO, COME RITENEVA FALCONE, SARÀ CERTAMENTE SCONFITTO IN SICILIA”

Palermo, 13 nov. 2013 - “La drammatica notizia resa nota oggi, secondo cui il procuratore Di Matteo è nel mirino della mafia per effetto di a una condanna a morte pronunciata da Toto' Riina, fa emergere la centralità di una lotta alla mafia che oggi come ieri, deve caratterizzare l'impegno delle istituzioni e della società in Sicilia”. Lo dice il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. “Troppo spesso e troppo facilmente si è liquidata la mafia come sconfitta e troppo spesso come estinta.
La battaglia che oggi si pone di fronte a noi, deve tenere conto degli interessi vasti su cui si è articolato il sistema mafioso nella nostra regione, ma anche della possibilità che più si disarticola quel sistema, più si alza il livello dello scontro. Occorre una nuova straordinaria mobilitazione della società siciliana, che aiuti a sconfiggere e snidare la mafia in tutti i settori, dal pizzo, al traffico delle sostanze stupefacenti, al malaffare nella pubblica amministrazione”.

Il Presidente della Regione Rosario Crocetta, ringrazia Di Matteo e tutti i magistrati siciliani che ogni giorno, nell'eroismo del quotidiano, combattono per la nostra libertà. “Liberarsi dalla mafia – continua il presidente - è l'obiettivo prioritario che tutti noi dobbiamo mettere nella nostra agenda di lavoro per favorire lo sviluppo economico, sociale e civile della Sicilia. La mafia nega la libertà politica, economica, uccide la dignità delle persone. La nostra rivoluzione non può che avere al primo posto proprio la lotta contro la mafia e il malaffare, ovunque esse si annidino. Le vicende di questi mesi e di questi anni, fanno emergere come gli attacchi della mafia siano il tentativo di impedire proprio quel processo di rinnovamento profondo della nostra Isola, che sta avvenendo grazie proprio al lavoro dei magistrati, delle forze dell'ordine, della società e di parte delle Istituzioni siciliane. Siamo con Di Matteo e con tutti coloro che si battono contro quel sistema mafioso che, - conclude Crocetta - come riteneva Falcone, sarà certamente sconfitto nella nostra Isola”.

"Solidarietà e vicinanza a Nino Di Matteo, ai magistrati e agli uomini delle forze dell'ordine impegnati nel processo sulla trattativa Stato-mafia". Lo dice il senatore Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando la notizia delle minacce rivolte dal boss Totò Riina nel carcere milanese di Opera nei confronti del pm Nino Di Matteo. "È chiaro - aggiunge - che Cosa nostra ed il sistema politico delle collusioni hanno ancora oggi paura del processo e dei possibili sviluppi investigativi".

"Attenzione - conclude l'esponente antimafia del Pd -, Riina non è un normale boss, detenuto in regime di 41 bis, vecchio e isolato. Penso proprio che non sia così. Cosa nostra nonostante i colpi subìti è viva e con in testa Riina e Matteo Messina Denaro c'è da aspettarsi di tutto, anche azioni violente verso i rappresentanti dello Stato".

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