
Messina, 16/11/2013 - I Carabinieri della Stazione di Messina Tremestieri hanno arrestato due persone con l’accusa di tentata estorsione in concorso e danneggiamento seguito da incendio aggravato. A finire in manette RAPISARDA Gianfranco di anni 37, pregiudicato e CATANIA Antonino di anni 38 incensurato. In particolare il 6 novembre del 2012 si era sviluppato un incendio doloso che aveva interessato nella località Galati Marina un fabbricato in costruzione ed un’abitazione dislocata nei pressi di quel fabbricato.
In un rustico adiacente veniva rinvenuto un biglietto minatorio con su scritta la richiesta di 40.000 euro se vi era l’intenzione di continuare i lavori.
Le indagini dei militari hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti di quella sera.
I due indagati con un’autovettura di proprietà di uno dei due si erano recati nei pressi del terreno interessato portando con sé una bottiglia con del liquido infiammabile. Dopo aver scavalcato la recinzione appiccavano l’incendio e si davano alla fuga raggiungendo con circospezione la loro autovettura.
L’estrapolazione dei filmati di alcune telecamere presenti nella zona hanno da subito consentito ai Carabinieri di identificare il Catania, mentre da successive indagini e riscontri si è arrivati a dare un nome al suo complice appunto Rapisarda Gianfranco.
A seguito di perquisizione, nell’abitazione del Catania, veniva ritrovato e sequestrato il file verosimilmente indossato dallo stesso al momento del fatto.
Seguendo il Catania veniva identificato il complice, proprietario dell’autovettura usata per la circostanza.
I due, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Messina sono stati associati alla casa circondariale di Messina Gazzi.
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Nel pomeriggio di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Messina Tremestieri, in ottemperanza ad una ordinanza di sostituzione degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte di Appello di Catania, hanno arrestato un catanese 34enne, già sottoposto agli arresti domiciliari in comunità.
In particolare il giovane, già ospite di una comunità di Messina per rapina, detenzione illegali di armi e ricettazione, fatti commessi in Catania nel marzo 2012, aveva ripetutamente violato le norme comportamentali a cui era sottoposto presso la predetta struttura.
L’A.G. competente, prontamente informata dei fatti dai Carabinieri, ha pertanto emesso un provvedimento di aggravamento della precedente misura di collocamento in comunità, sostituendola con la custodia cautelare in carcere.
Dopo la notifica del provvedimento, il prevenuto è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi.
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