1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

LAMPEDUSA, ALFANO ALLA CAMERA: «MODALITÀ SUL PIANO UMANO INACCETTABILI»

Il ministro dell’Interno riferisce sul trattamento riservato ai migranti nella struttura di primo soccorso e accoglienza sull’isola siciliana. Il Centro sarà aperto ai giornalisti
Roma, 21/12/2013 - «Non siamo disponibili a transigere sui principi umanitari e costituzionali. Nessuna clausola o condizione contrattuale potrà mai presupporne un affievolimento o una loro ridotta tutela». Con queste parole il ministro dell’Interno Angelino Alfano è intervenuto stamattina alla Camera dei Deputati per un’informativa
urgente del Governo sul trattamento riservato ai migranti nel Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa, le cui immagini sono state trasmesse dal Tg 2 ed hanno avuto ampia diffusione sulla Rete.

La struttura di Lampedusa, ha riferito Alfano, in conseguenza dell’intensificarsi degli sbarchi avvenuti nei giorni che vanno dal 10 al 15 di dicembre, è stata interessata da un flusso sostenuto di cittadini stranieri al punto che si è passati da 299 a 665 presenze. Si è registrata, dunque, un'eccezionale sollecitazione della ricettività della struttura che può ospitare nella sua capienza massima 250 persone. Si è potuto tornare alla normalità solo il 16 dicembre quando 360 persone sono state trasferite verso altre strutture riportando così le presenze nel centro nei limiti fisiologici. L’attività di alleggerimento è proseguita anche nei giorni seguenti con il trasferimento, il 18 dicembre scorso, di altre 108 persone.

«Il Governo è consapevole che il Centro di Lampedusa è quello più delicato, a cui l’opinione pubblica guarda da sempre con attenzione anche per il valore simbolico rappresentando il primo approdo d’Europa per i tanti che, varcandone la soglia, cercano di guadagnare una nuova opportunità di vita», ha osservato il titolare del Viminale. «Proprio per questo, ha proseguito, è stato adottato un preciso protocollo di approccio allo straniero che vige per tutti i Centri e che contempla puntuali prescrizioni sanitarie e di profilassi. Inoltre, le operazioni di accoglienza e di identificazione avvengono sotto gli occhi di organizzazioni umanitarie internazionali che cooperano con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione nell’ambito del progetto Presidium».

In attuazione di tale progetto operativo ciascuna persona è sottoposta fin dal momento dell’arrivo ad un esame sanitario preliminare per accertarne le condizioni di salute e per intervenire adeguatamente in caso di eventuali patologie che richiedano il trasferimento in ospedale. Questo deve rassicurare circa il fatto che Lampedusa nonostante quanto di gravissimo accaduto, ha detto il ministro dell’Interno, «non rappresenta una zona franca in cui si calpestano impunemente i più elementari diritti della persona».

«Le immagini diffuse si riferiscono alle fasi di trattamento dei componenti, tutti di sesso maschile, di un gruppo di 104 stranieri nei cui confronti erano stati diagnosticati i sintomi di acariasi ed ai quali era stata prescritta una specifica profilassi», ha specificato Alfano e, nella relazione presentata dal presidente del Consorzio Sisifo - che ha in gestione il centro di Lampedusa - viene riferito che, «ai fini del trattamento sarebbe stato individuato uno schema operativo secondo il quale l’ospite veniva fatto entrare in una cabina di legno all’interno della quale, liberatosi degli indumenti, sarebbe stato sottoposto ad osservazione medica ed al conseguente intervento di profilassi consistente nel cospargere una soluzione disinfettante». Stando a tale ricostruzione, ha precisato Alfano, «alcuni stranieri in attesa del trattamento, spazientiti per la lunghezza delle operazioni, avrebbero cominciato a spogliarsi in uno spazio all’esterno della cabina di legno e quindi all’aperto. A questo punto il disinfettante è stato cosparso con una pompa, come mostrano le immagini».

Le modalità seguite, ha sottolineato il ministro, «se appaiono sul piano tecnico del tutto inappropriate certamente sul piano umano sono inaccettabili. Il comportamento spersonalizzante, l’assenza di sensibilità ed il disprezzo che si coglie per le esigenze di rispetto della dignità e della riservatezza della persona e della sua integrità fisica hanno sollecitato la più giusta e ferma delle reazioni».
E' stata avviata, ha proseguito il ministro dell’Interno, «la procedura di risoluzione della convenzione con la Cooperativa affidataria della gestione del centro di Lampedusa per grave inadempienza contrattuale e dopo la risoluzione - che sarà operativa tra 30 giorni - seguirà l'affidamento ad un nuovo gestore. In attuazione del progetto 'Presidium' è stato chiesto alla Croce rossa italiana di rafforzare la sua presenza sul luogo, inviandovi un congruo numero di operatori. E' anche allo studio l'ipotesi, sulla cui percorribilità giuridica è stata sentita l'Avvocatura dello Stato, di far subentrare nella gestione un soggetto di indiscussa capacità e di assoluto prestigio internazionale».

L’Amministrazione dell’Interno, ha concluso il titolare del Viminale, vede nella massima trasparenza un’opportunità e, per questo motivo, «abbiamo già dato la piena disponibilità all’accesso dei giornalisti al Centro di Lampedusa e, nello stesso segno, il Garante nazionale dei detenuti e delle persone private della libertà potrà accedere anche ai centri governativi di trattenimento e di soccorso degli stranieri per verificare il pieno rispetto dei loro diritti».


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