Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

LAMPEDUSA, ALFANO ALLA CAMERA: «MODALITÀ SUL PIANO UMANO INACCETTABILI»

Il ministro dell’Interno riferisce sul trattamento riservato ai migranti nella struttura di primo soccorso e accoglienza sull’isola siciliana. Il Centro sarà aperto ai giornalisti
Roma, 21/12/2013 - «Non siamo disponibili a transigere sui principi umanitari e costituzionali. Nessuna clausola o condizione contrattuale potrà mai presupporne un affievolimento o una loro ridotta tutela». Con queste parole il ministro dell’Interno Angelino Alfano è intervenuto stamattina alla Camera dei Deputati per un’informativa
urgente del Governo sul trattamento riservato ai migranti nel Centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa, le cui immagini sono state trasmesse dal Tg 2 ed hanno avuto ampia diffusione sulla Rete.

La struttura di Lampedusa, ha riferito Alfano, in conseguenza dell’intensificarsi degli sbarchi avvenuti nei giorni che vanno dal 10 al 15 di dicembre, è stata interessata da un flusso sostenuto di cittadini stranieri al punto che si è passati da 299 a 665 presenze. Si è registrata, dunque, un'eccezionale sollecitazione della ricettività della struttura che può ospitare nella sua capienza massima 250 persone. Si è potuto tornare alla normalità solo il 16 dicembre quando 360 persone sono state trasferite verso altre strutture riportando così le presenze nel centro nei limiti fisiologici. L’attività di alleggerimento è proseguita anche nei giorni seguenti con il trasferimento, il 18 dicembre scorso, di altre 108 persone.

«Il Governo è consapevole che il Centro di Lampedusa è quello più delicato, a cui l’opinione pubblica guarda da sempre con attenzione anche per il valore simbolico rappresentando il primo approdo d’Europa per i tanti che, varcandone la soglia, cercano di guadagnare una nuova opportunità di vita», ha osservato il titolare del Viminale. «Proprio per questo, ha proseguito, è stato adottato un preciso protocollo di approccio allo straniero che vige per tutti i Centri e che contempla puntuali prescrizioni sanitarie e di profilassi. Inoltre, le operazioni di accoglienza e di identificazione avvengono sotto gli occhi di organizzazioni umanitarie internazionali che cooperano con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione nell’ambito del progetto Presidium».

In attuazione di tale progetto operativo ciascuna persona è sottoposta fin dal momento dell’arrivo ad un esame sanitario preliminare per accertarne le condizioni di salute e per intervenire adeguatamente in caso di eventuali patologie che richiedano il trasferimento in ospedale. Questo deve rassicurare circa il fatto che Lampedusa nonostante quanto di gravissimo accaduto, ha detto il ministro dell’Interno, «non rappresenta una zona franca in cui si calpestano impunemente i più elementari diritti della persona».

«Le immagini diffuse si riferiscono alle fasi di trattamento dei componenti, tutti di sesso maschile, di un gruppo di 104 stranieri nei cui confronti erano stati diagnosticati i sintomi di acariasi ed ai quali era stata prescritta una specifica profilassi», ha specificato Alfano e, nella relazione presentata dal presidente del Consorzio Sisifo - che ha in gestione il centro di Lampedusa - viene riferito che, «ai fini del trattamento sarebbe stato individuato uno schema operativo secondo il quale l’ospite veniva fatto entrare in una cabina di legno all’interno della quale, liberatosi degli indumenti, sarebbe stato sottoposto ad osservazione medica ed al conseguente intervento di profilassi consistente nel cospargere una soluzione disinfettante». Stando a tale ricostruzione, ha precisato Alfano, «alcuni stranieri in attesa del trattamento, spazientiti per la lunghezza delle operazioni, avrebbero cominciato a spogliarsi in uno spazio all’esterno della cabina di legno e quindi all’aperto. A questo punto il disinfettante è stato cosparso con una pompa, come mostrano le immagini».

Le modalità seguite, ha sottolineato il ministro, «se appaiono sul piano tecnico del tutto inappropriate certamente sul piano umano sono inaccettabili. Il comportamento spersonalizzante, l’assenza di sensibilità ed il disprezzo che si coglie per le esigenze di rispetto della dignità e della riservatezza della persona e della sua integrità fisica hanno sollecitato la più giusta e ferma delle reazioni».
E' stata avviata, ha proseguito il ministro dell’Interno, «la procedura di risoluzione della convenzione con la Cooperativa affidataria della gestione del centro di Lampedusa per grave inadempienza contrattuale e dopo la risoluzione - che sarà operativa tra 30 giorni - seguirà l'affidamento ad un nuovo gestore. In attuazione del progetto 'Presidium' è stato chiesto alla Croce rossa italiana di rafforzare la sua presenza sul luogo, inviandovi un congruo numero di operatori. E' anche allo studio l'ipotesi, sulla cui percorribilità giuridica è stata sentita l'Avvocatura dello Stato, di far subentrare nella gestione un soggetto di indiscussa capacità e di assoluto prestigio internazionale».

L’Amministrazione dell’Interno, ha concluso il titolare del Viminale, vede nella massima trasparenza un’opportunità e, per questo motivo, «abbiamo già dato la piena disponibilità all’accesso dei giornalisti al Centro di Lampedusa e, nello stesso segno, il Garante nazionale dei detenuti e delle persone private della libertà potrà accedere anche ai centri governativi di trattenimento e di soccorso degli stranieri per verificare il pieno rispetto dei loro diritti».


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