Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

EURO & CRISI: "LA MONETA UNICA UNA FALCIDIA INSOSTENIBILE PER I MENO ABBIENTI"

18/01/2014 - Evidentemente la crisi finanziaria venuta dagli USA attraverso i Titoli Tossici ha contagiato tutte le economie. Nel nostro caso italiano l’avvento dell’Euro, avvenuto prima del contagio americano, aveva già compromesso l’equilibrio del potere di acquisto della nostra moneta. Prima dell’Euro in Italia un caffè costava mille lire, dopo invece costava un Euro, vale a dire duemila delle vecchie lire. Con il passare degli anni questo divario si è cronicizzato portando una falcidia insostenibile sulla spesa mensile dei meno abbienti, perché sono rimasti invece congelati gli stipendi, le pensioni ed i salari.

Quando nel 2008 è arrivata la crisi finanziaria è avvenuto il colpo di grazia sulla spesa mensile di queste famiglie, già pesantemente falcidiata dall’Euro e le conseguenze sono quelle dell’impoverimento!

Quando abbiamo adottato l’Euro abbiamo cominciato a soffrire e la crisi successiva l’ha poi acuita. Ora occorre soffrire per tagliare entrambi questi due motivi. E’ come togliere una infezione che se non estirpata conduce al disastro cioè al fallimento del nostro Paese! Se invece proseguiamo nella lenta agonia, nel lungo periodo forse avverrà un cambiamento positivo ma la nostra economia nel frattempo sicuramente aumenterà il disagio delle famiglie italiane più povere!
Alleviare nel lungo periodo la sofferenza di queste ultime è la chiave di volta per risolvere questo miserabile problema. Tutte le altre famiglie resisterebbero!

Silvano Rucci

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