Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MATTEO RENZI: SUL JOBS ACT PIOVONO CRITICHE E MOLTI APPREZZAMENTI, MA È MEGLIO CAMBIARE ROTTA

Sul jobs act di Matteo Renzi sono piovute critiche, ma anche molti apprezzamenti. Sui contratti a tempo indeterminato dei pubblici dirigenti occorre chiarire alcuni aspetti e cambiar rotta
Palermo, 16/01/2014 - Il jobs act del segretario del PD Matteo Renzi, pur non avendo ancora il crisma dell’ufficialità, è stato già nei giorni scorsi al centro delle attenzioni dei mezzi di informazione, dei partiti politici, delle associazioni sindacali. Molte sono state le critiche, ma anche numerosi gli apprezzamenti.

Il capogruppo dei deputati di Forza Italia Brunetta ha immediatamente stroncato l’insieme delle proposte e delle idee contenute nel documento, riferendosi a Renzi ed ai suoi collaboratori con l’appellativo di “dilettanti allo sbaraglio”, benché all’interno del suo partito le posizioni non siano univoche: l’on. Elena Centemore, responsabile scuola di F.I., ha manifestato apprezzamento per le valutazioni e le proposte di Renzi sulla scuola, in particolare soffermandosi sull’importanza dell’orientamento al lavoro durante il percorso formativo e sull’alternanza scuola-lavoro. Ma proprio sull’alternanza scuola lavoro il segretario nazionale della CGIL Domenico Pantaleo sembra frenare gli entusiasmi, avanzando il timore che le aziende più che pensare alla formazione dei giovani, abbiano più interesse ad avere mano d’opera a costo zero.

L’Unione europea, per voce di Laszlo Andor, attuale commissario per il lavoro, ha invece espresso un giudizio complessivamente positivo ritenendo che le proposte di Renzi sul lavoro, che tendono ad una semplificazione e ad una riduzione dei vari tipi di contratti di lavoro, siano coerenti con quanto indicato dalla UE. Sulla proposta dell’assegno universale per chi perde il posto di lavoro vi sono diversi pareri: il sociologo Luciano Gallino, oltre ad essere perplesso sui tempi indicati per cambiare la legislazione del lavoro (solo otto mesi), ha sostenuto che sarebbe un grave errore eliminare la cassa integrazione che consente comunque ai lavoratori di rimanere negli organici dell’azienda. Pietro Ichino ha posto l’accento sul fatto che non si può più garantire il posto di lavoro con “l’ingessatura del rapporto”: occorre soprattutto potenziare il sostegno alla persona sia da un punto di vista economico sia per la ricerca di un nuovo posto di lavoro.

Susanna Camusso, segretaria nazionale della CGIL, apprezza le proposte innovative ma esprime le sue perplessità ritenendo necessarie notevoli risorse per la loro realizzazione. Per il segretario nazionale della CISL Raffaele Bonanni,che qualche giorno fa, critico verso l’operato del governo, aveva detto in tema di lavoro “Vedo un grande affannarsi sui problemi del lavoro e nessun impegno sul creare le premesse per dare lavoro”, il giudizio sul documento di Renzi è positivo in quanto apre nuove prospettive.
Il ministro del lavoro Enrico Giovannini ha manifestato invece le sue perplessità, come del resto la Camussi, in quanto il progetto di Renzi per la sua realizzazione necessiterebbe di notevoli fondi. Sui dirigenti pubblici Renzi sembra prendere una cantonata: il Jobs Act prevede infatti la «Eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato nel settore pubblico. Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no».

Renzi forse non sa che quasi tutti i dirigenti pubblici vengono assunti di norma in quanto vincitori di un pubblico concorso. In ogni caso, anche se il documento intendeva principalmente prendere di mira i ministeriali, non vale certamente per i Dirigenti scolastici che, finiti i tempi degli incarichi, eccezion fatta per qualche residuale situazione, hanno esperito le ultime complesse vicende concorsuali come impegnative e selettive gare ad ostacoli. Sottolineando l’importanza dell’incarico a tempo indeterminato dei dirigenti pubblici, prontamente ha reagito Giorgio Rembado, Presidente della Federazione della Funzione Pubblica di CIDA e presidente dell’ANP, che con un comunicato stampa ha dichiarato: “Su 165mila dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni la grande maggioranza entra in carica per concorso. Solo qualche centinaia di dirigenti, infatti, è assunto per nomina diretta e si tratta quasi esclusivamente di dirigenti di Ministeri, Enti locali e Regioni”. “Inoltre - prosegue Rembado - è importante sottolineare come un dirigente assunto a tempo determinato possa essere maggiormente soggetto ai condizionamenti del datore di lavoro politico e quindi instaurare con esso un rapporto fiduciario. Questo certo non costituirebbe la massima garanzia per il cittadino.

Ricordiamo, infatti, che la figura del dirigente pubblico rappresenta una figura di garanzia secondo il principio di imparzialità sancito dalla Costituzione. Infine, siamo assolutamente convinti che il “corso - concorso” sia lo strumento che consente di selezionare le persone più preparate per un determinato ruolo e garantirne un’adeguata formazione». Il comunicato stampa di Rembado è rimbalzato subito ed ha avuto notevole eco nei comunicati delle principali agenzie-stampa. Ci auguriamo che sia arrivato anche a Matteo Renzi che oggi 16 gennaio presenterà il jobs act alla direzione del PD, speriamo arricchito e modificato dai contributi di chi ha veramente a cuore le sorti del nostro Paese.

Giovan Battista Puglisi
Direttore Editoriale della “Letterina”
Asasi

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