Rizzi e Crocè: “Logiche di risparmio non possono chiudere esperienze positive”. Chiesto incontro all’Asp
Messina, 22 gen ’14 – La Cgil di Messina, attraverso la responsabile politiche di genere Esmeralda Rizzi e la segretaria della Funzione pubblica, Clara Crocè, interviene in difesa del Cerchio d’oro, il centro di assistenza e cura per pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione dell’Asp di Messina a rischio chiusura per le strategie di contenimento della spesa in atto.
Il Cerchio d’oro è nato nel 2004 a Messina come progetto sperimentale e tre anni dopo è diventato un’unità operativa ambulatoriale e oggi è tra le poche strutture del genere ad operare in Sicilia e nel Mezzogiorno. Lavora per la diagnosi, la cura e la gestione integrata dei Disturbi del comportamento alimentare (Dca), offrendo un livello di assistenza di tipo ambulatoriale e, dal 2011, semiresidenziale.
“La Cgil e la Fp di Messina ritengono particolarmente grave che, nell’ambito di logiche di risparmio e razionalizzazione della spesa, l’Asp provinciale ritenga di ridimensionare o chiudere un Centro di assistenza per persone affette da disturbi alimentari, patologie che possono condurre fino alla morte e che comunque per la loro specificità non possono essere trattate e curate con i sistemi di medicina convenzionale. Appare poi singolare che ogni qual volta si invochi il risparmio nella sanità pubblica si parta sempre dalle strutture di assistenza a forte connotazione femminile, dai consultori ai centri per disturbi alimentari che anche, se il disturbo non legato al genere, è tradizionalmente collegato alle donne”, sostengono le due dirigenti sindacali.
La Cgil e la Fp Cgil di Messina sollecitano quindi un incontro urgente all’Asp sul tema per individuare soluzioni alternative che preservino il Cerchio d’Oro e l’attività che vi si svolge.
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