Nel comunicato il termine ‘scorta’ non viene mai usato ricorrendo all’eufemismo “protezione e tutela delle persone esposte a specifico rischio”. In effetti è così che siamo abituati a sentire chiamare la ‘protezione’: scorta. E’ proprio su tale servizio, a volte utilizzato per andare a pranzo a ristorante o a fare la spesa al supermercato, che il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha disposto l’avvio di modifiche nell’assegnazione e gestione dei dispositivi di tutela per evitare sprechi di risorse umane e finanziarie
Roma, 28/03/2014 - Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha inviato oggi a tutti i prefetti una direttiva per chiedere di rivalutare le procedure, operative e organizzative, del sistema di protezione e tutela delle persone esposte a specifico rischio. Il ministro Alfano, ha disposto - nell’ambito del processo di razionalizzazione del sistema delle misure di sicurezza personale - l’immediato avvio delle modifiche dell’assegnazione e gestione dei dispositivi di tutela dirette ad evitare sprechi di risorse umane e finanziarie e ad assicurare, nel contempo, l’adeguata protezione di coloro che sono esposti a rischio e il riconoscimento del delicato compito del personale delle Forze di polizia quotidianamente impegnato in tali servizi.
In particolare, la valutazione sull’esposizione a rischio potenziale dovrà essere ricondotta non a generiche minacce o intimidazioni, ma alla motivata possibilità di compimento di azioni criminose dirette a ledere l’incolumità fisica del soggetto, in presenza di elementi informativi attendibili o episodi significativi di pericolo, ovvero alla particolare capacità offensiva dell’organizzazione criminale di riferimento.
Tutto ciò, ovviamente, mantenendo inalterata la soglia di attenzione verso le situazioni di esposizione a rischio e l’efficacia dei conseguenti dispositivi di protezione.
Per l’attuazione delle misure di protezione, i prefetti dovranno verificare il rigoroso rispetto delle modalità operative previste dalla normativa vigente che prevedono l’accertamento della possibilità, per il tutelato o l’Amministrazione di appartenenza o di riferimento, di porre a disposizione delle Forze di polizia autovetture ed autista.
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