Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

RETE OSPEDALIERA MESSINA, CGIL: "LA PROPOSTA DELL’ASSESSORE BORSELLINO PENALIZZATA FORTEMENTE LA PROVINCIA DI MESSINA"

LA CGIL DI MESSINA GIUDICA NEGATIVAMENTE L’IPOTESI DI RICONVERSIONE DELLA RETE OSPEDALIERA PROPOSTA DALL’ASSESSORE ALLA SALUTE. PENALIZZATA FORTEMENTE LA PROVINCIA DI MESSINA: RISPETTO AL 2008 SI PERDEREBBERO INFATTI 388 POSTI LETTO. E QUESTO A FRONTE DELLA MANCANZA DI QUALSIASI INTERVENTO DI POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SANITARI SUL TERRITORIO


Messina, 8 aprile ’14 - La CGIL di Messina giudica negativamente l’ipotesi di riconversione della rete ospedaliera proposta dall’Assessore alla Salute in VI Commissione all’Assemblea Regionale Siciliana.
Pesanti i tagli operati: dal 2008 al 2014 si perderebbero 388 posti letto, ma di questi ben 268 sarebbero quelli che verrebbero meno con l’ultima rimodulazione proposta dal Governo Regionale, con la probabile scomparsa di strutture importanti per la salute dei cittadini.

Un taglio ancora più inaccettabile, afferma la CGIL di Messina, perché il tutto avviene senza potenziare i servizi sanitari sul territorio, col rischio che l’utenza si rivolga sempre più a quel posto di “frontiera” che sono diventati i pronto soccorso, rischiando di paralizzarli e di far venire meno quello che è il loro principale compito, cioè l’emergenza.

Si continua ancora nella politica dei tagli, anche se questi sono dettati in parte da normative nazionali, senza agire sulle cause profonde che determinano i disavanzi in materia di spesa sanitaria e si agisce pesantemente sulle strutture pubbliche ( i posti letto dei privati accreditati diminuiscono solo di 27 unità nel periodo 2008 – 2014, su un taglio complessivo di 388, mentre il pubblico ne perde 361).

La decurtazione di posti letto potrà avere conseguenze sul piano occupazionale, denuncia la CGIL: infatti le dotazioni organiche sono conseguenza del rapporto posti letto/personale medico, infermieristico ed ausiliario.
Il tutto, si sottolinea, è avvenuto senza alcun confronto con le realtà territoriali sociali, il che inevitabilmente potrà avere delle conseguenze negative sui livelli assistenziali delle diverse realtà.
La CGIL di Messina chiede che sulla proposta di rete ospedaliera si apra un immediato confronto con il sindacato, per giungere ad una modifica che vada nel senso di migliorare la qualità dell’assistenza.

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