Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

RETE OSPEDALIERA MESSINA, CGIL: "LA PROPOSTA DELL’ASSESSORE BORSELLINO PENALIZZATA FORTEMENTE LA PROVINCIA DI MESSINA"

LA CGIL DI MESSINA GIUDICA NEGATIVAMENTE L’IPOTESI DI RICONVERSIONE DELLA RETE OSPEDALIERA PROPOSTA DALL’ASSESSORE ALLA SALUTE. PENALIZZATA FORTEMENTE LA PROVINCIA DI MESSINA: RISPETTO AL 2008 SI PERDEREBBERO INFATTI 388 POSTI LETTO. E QUESTO A FRONTE DELLA MANCANZA DI QUALSIASI INTERVENTO DI POTENZIAMENTO DEI SERVIZI SANITARI SUL TERRITORIO


Messina, 8 aprile ’14 - La CGIL di Messina giudica negativamente l’ipotesi di riconversione della rete ospedaliera proposta dall’Assessore alla Salute in VI Commissione all’Assemblea Regionale Siciliana.
Pesanti i tagli operati: dal 2008 al 2014 si perderebbero 388 posti letto, ma di questi ben 268 sarebbero quelli che verrebbero meno con l’ultima rimodulazione proposta dal Governo Regionale, con la probabile scomparsa di strutture importanti per la salute dei cittadini.

Un taglio ancora più inaccettabile, afferma la CGIL di Messina, perché il tutto avviene senza potenziare i servizi sanitari sul territorio, col rischio che l’utenza si rivolga sempre più a quel posto di “frontiera” che sono diventati i pronto soccorso, rischiando di paralizzarli e di far venire meno quello che è il loro principale compito, cioè l’emergenza.

Si continua ancora nella politica dei tagli, anche se questi sono dettati in parte da normative nazionali, senza agire sulle cause profonde che determinano i disavanzi in materia di spesa sanitaria e si agisce pesantemente sulle strutture pubbliche ( i posti letto dei privati accreditati diminuiscono solo di 27 unità nel periodo 2008 – 2014, su un taglio complessivo di 388, mentre il pubblico ne perde 361).

La decurtazione di posti letto potrà avere conseguenze sul piano occupazionale, denuncia la CGIL: infatti le dotazioni organiche sono conseguenza del rapporto posti letto/personale medico, infermieristico ed ausiliario.
Il tutto, si sottolinea, è avvenuto senza alcun confronto con le realtà territoriali sociali, il che inevitabilmente potrà avere delle conseguenze negative sui livelli assistenziali delle diverse realtà.
La CGIL di Messina chiede che sulla proposta di rete ospedaliera si apra un immediato confronto con il sindacato, per giungere ad una modifica che vada nel senso di migliorare la qualità dell’assistenza.

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