Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

TINDARI TEATRO GIOVANE: LA SECONDA GIORNATA DELLA RASSEGNA SCOLASTICA TEATRALE

7 maggio 2014 - Ecco una nota sugli spettacoli tenutisi questa mattina sul palcoscenico del Teatro “Beniamino Joppolo” di Patti, nell’ambito della rassegna teatrale “Tindari Teatro Giovani”, organizzata dal Liceo “Vittorio Emanuele III” in collaborazione con il Comune di Patti.

Istituto Comprensivo Statale N° 2 “Giovanni Paolo II” - Capo d’Orlando “Capitan seniu” di Nino Martoglio

Cast:
Seniu (Capitano) Riolo Biagio
Rachela (Sua Sorella) Salpietro Damiano Giorgia
Mariu (Loro nipote) Galipò Christian
Tina (Loro nipote) Franchina Federika
Don Saveriu Sollima Smiriglia Marco
Notaru Quattrocchi Vicari Vincenzo
Domestica Raccuia Valeria
Scenografia e costumi Destro Impicca Ludovica - Rosella Musico Federica
Regia Anna Accordino e Galipò Patrizia
Docente referente Anna Accordino
Dirigente Scolastico Dott.ssa Antonina Milici
Regione Siciliana
Assessorato Sport
Turismo e Spettacolo
Citta’ di Patti
Liceo “Vittorio Emanuele III”
Classico - Scientifico - Linguistico
Nota di regia:

L’idea della rappresentazione teatrale della commedia Capitan Senio deriva dal volere produrre una
storia allo stesso tempo realistica e metaforica, al fine di parlare del rapporto tra individuo e identità
culturale, in un mondo che sempre più tende a costruire occasioni di contaminazione e di crisi
identitaria.

Per la realizzazione dello spettacolo teatrale si sono seguite alcune semplici, basilari regole, così da
far arrivare al pubblico in modo chiaro e leggibile ciò che si è voluto rappresentare. Si sono tenuti
presenti alcuni punti fondamentali relativi sia alla tecnica di recitazione di base sia a quella relativa
all’interpretazione, due cose entrambe importanti quando si mette in scena un lavoro, in modo
particolare quando ha a che fare con attori non professionisti, specialmente bambini. Alcuni
accorgimenti sono stati messi in atto su come “far muovere” gli attori sulla scena perché lo
spettacolo diventi coinvolgente e il messaggio arrivi chiaro e con grande forza comunicativa al
pubblico.

La trama si dipana sulle liti tra un caratteristico e orgoglioso uomo di mare e la sorella, una zitella.
Le liti sono cagionate dai due giovani nipoti che, coi loro dispetti, capricci e puerili dissidi, cercano
invece di nascondere il loro intimo segreto. L'impianto originale dell'azione risiede, con abilità
scenica da parte dell'autore, nella sua dinamicità e nell'insieme di situazioni schiettamente comiche,
contornate da una velata ironia caricaturale, che mette in risalto i costumi e le peculiari
caratteristiche di un popolo fieramente legato alle proprie tradizioni, quale può essere quello
siciliano. La commedia è ricca di elementi burleschi, vivaci, siano essi personaggi che portano in
scena la loro sorridente ingenuità, oppure il rapido variare di situazioni che si spingono nell'esito
opposto a quello logicamente atteso. Però dietro una evidente grettezza e convenzionalità, che
spingono i personaggi ad adattarsi agli schemi morali della società, il senso giocoso della finzione e
la trasfigurazione comica nascondono il celebre lieto fine!

Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado di
Brolo
“Alito di vento”
dramma ispirato al Diario di Anna Frank
Cast:
Anna Frank Monastra Elisa
Margot Frank Bonina Giulia
Otto Frank Ricciardi Giuseppe
Edith Frank Piazza Anna
Sig.ra Van Daan Passalacqua Ersilia
Sig. Van Daan Bardaro Salvatore
Peter Siragusano Matteo
Hitler e Dussel Segreto Giuseppe
Segreto Giusy (voce narrante), Ballato Sophia (voce narrante), Bonina Giulia, Terranova Maria
Grazia, Piazza Anna, Passalacqua Ersilia, Taviano Elisabetta, Lenzo Alice, Armenio Aurora,
Mondello Elena, Siracusano Matteo, Ferro Fabiana, Petrelli Emanuele, Vandelli Alessandro,
Bardaro Salvatore, Galipò Stefano, Segreto Giuseppe, Ricciardo Ara, Spinella Flavia, Fazio Maria
Vittoria, Ricciardi Giuseppe, Galvagno Daniele, Ridolfo Maristella, Scaffidi Marco, Sirbu Gabriela,
Marino Vincenzo, Culatore Francesco, Passalacqua Gioele, Mondello Sara, Barbera Clara,
Lombardo Antonio, Catena Maria Carmen, Ricciardello Anna Pia, Pintaudi Anna, Monastra Elisa.
Gruppo chitarra Ioppolo Roberta, Pullella Francesco, Scarpaci Mariano, Lucifero Davide,
Ramazzotto Ballato, Maria Chiara
Musiche La colonna sonora è “Adagio per archi” di Samuel Barber; “La barcarola”
di Offenbach, con sassofono e fisarmonica; “Auschwitz” di F. Guccini,
accompagnata da un gruppo di chitarristi.
Regia Carmela Messina
Docente referente Prof.ssa Carmela Messina
Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Ricciardello

Nota di regia:
L’opera teatrale “Alito di vento” si ispira al Diario di Anna Frank ed affronta il tema dell’Olocausto.
Il testo è stato scritto dalla docente Carmela Messina, che ne ha curato la regia. Il dramma, in tre atti,
è preceduto da un prologo recitato da due voci narranti che simboleggiano la vita, nelle sue
molteplici sfaccettature, e la memoria, valore di alta efficacia morale e formativa. La trama vuole
essere un cammino attraverso le fasi della Shoah (leggi di Norimberga, ghetto di Terezìn, storia dei
Frank, campi di concentramento..) e si snoda attorno alle vicende di otto rifugiati ebrei (la famiglia
dei Frank, la famiglia Van Daan e il dentista Dussel), vittime della follia nazista, vissuti in
clandestinità e finiti tragicamente nei lager.
Oggetto della rappresentazione sono:
• le sofferenze e le umiliazioni dei popoli che per la loro “diversità” vengono annientati dalla
barbarie umana;
• l’adolescenza, vissuta dalla protagonista, Anna Frank, in modo sofferto e con consapevolezza
fluttuante fra sogni, ideali, speranze e crudeli realtà;
• i valori e i diritti umani negati dalla Shoah e riaffermati con determinazione dagli alunni-attori;
• la memoria storica, da ritenersi strumento pedagogico efficace “per non dimenticare”, ma
soprattutto per non ricadere negli errori/orrori del passato.
Alito di vento è la cronaca di un adolescente ebrea che ama la vita, ma che urta contro il muro
invisibile dell’odio razziale e cade, senza più rialzarsi, portandosi nella tomba il sogno di un’umanità
migliore. La giovane lascia un diario, tradotto in 54 lingue: documento di inestimabile valore
storico-morale, voce di un’anima che crede nel trionfo del bene, messaggio senza tempo e senza
spazio.

Toccanti i bambini delle scuole elementari che hanno intonato un canto alla vita e all’infanzia
strappata.
Ottime le scelte musicale, in particolare l’esecuzione di Auschwitz di Francesco Guccini da parte di
una toccante voce solista,accompagnata dal vivo da due giovanissimi e bravi chitarristi. Il lavoro si è
concluso con un ringraziamento commovente della regista Carmela Messina che ha dedicato lo
spettacolo al professore Rosario Parasiliti che come un alito di vento vive ancora ed è vivo nel cuore
di tutti quelli che hanno avuto la gioia di conoscerlo e poterne raccontare i suoi pregi agli altri.
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Di seguito una nota sullo spettacolo teatrale tenutosi ieri, martedì 6 maggio, al Teatro “Beniamino
Joppolo” di Patti, nell’ambito della rassegna teatrale “Tindari Teatro Giovani”, organizzata dal Liceo
“Vittorio Emanuele III” in collaborazione con il Comune di Patti.
Istituto d’Istruzione Superiore “La Farina - Basile” – Messina
Orestea
“Amori e morte di una famiglia maledetta”
di Eschilo
Cast
Erinni Valeria Inglese
Guardiano Federico Pappalardo
Coro maschile Luigi Lucà, Federico Pappalardo, Franesco Cacciola
Coro (Erinni e Coefore) Francesca Ricevuto, Giorgia Tranchida, Giorgia Giuffré, Simona
Ceraulo, Rossana Giannetto, Valeria Inglese, Noemi Bonfiglio,
Silvia Laudini, Alessia Di Fiore
Clitennestra e Ombra di C. Sara Quartarone
Agamennone Francesco Fiumanò
Corifeo Francesco Cacciola
Cassandra Alessia Di Fiore
I°e III° Soldato Luigi Lucà
II°e IV° Soldato Federico Pappalardo
Ifigenia in rosso Rossana Giannetto
Oreste Pietro Casablanca
Pilade Federico Pappalardo
Elettra Simona Ceraulo
Corifee Silvia Laudini e Noemi Bonfiglio
Messaggero Francesco Cacciola
Apollo Luigi Lucà
Atena Alessia Ilacqua
Giudici del Tribunale Federico Pappalardo, Francesco Fiumanò, Francesco Cacciola
Regia, riduzione e adattamento Donatella Venuti
Traduzione Pier Paolo Pasolini e Carlo Carena
Docenti referenti Prof.sse Zodda Maria e Morabito Santa
Dirigente Scolastico Dott.ssa Giuseppa Prestipino

Lavoro di ottima qualità, com’è ormai tradizione del Laboratorio del Liceo “La Farina” diretto dalla
regista Donatella Venuti che ha curato un’edizione corale dell’Orestea: ecco perché sin dall’inizio
c’è il coro inquietante e sinistro delle insaziabili Erinni, come proiezione dei delitti e delle colpe che
perseguitano la famiglia degli Atridi, segno di un atavismo reo di peccati contro natura (infanticidio,
cannibalismo, incesto e uxoricidio); imbrigliate da grandi reti, come una sorta di spaventoso cervello
collettivo, ricettacolo di antichi e recenti orrori, esse si scateneranno, pericolosamente libere, solo
dopo il delitto di Oreste, reo di matricidio.

In linea con il Centenario dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico che nel 1914 fu inaugurato
proprio con l’Orestea, in questi giorni in scena a Siracusa per celebrare il 50° ciclo di
rappresentazioni, la tragedia di Eschilo affronta temi eterni: la guerra per la conquista delle risorse,
la violenza, l’abbandono, il sacrificio, il tradimento, la lotta tra gli opposti principi, maschilefemminile,
l’elaborazione del lutto e del dolore nelle società primitive. Oreste è giunto sull’Acropoli
e si rifugia, come supplice, presso la statua della dea Atena. Rientrano in scena le Erinni che,
fiutando la traccia di sangue del matricida, lo raggiungono, lo accerchiano, lo minacciano.

Entra in scena Atena e, ascoltate le accuse delle Erinni e la difesa di Oreste, decide di rimettere il giudizio a
un tribunale di cittadini ateniesi che lei stessa istituisce: l’Areopago. Alla fine di un aspro e vivace
dibattimento giudiziario nel quale le parti espongono le proprie ragioni, il processo si conclude con
una solenne votazione dei cittadini: i voti sono alla pari, ma Oreste è assolto grazie al voto
favorevole di Atena che gioca il suo voto decisivo a favore del matricida. Le Erinni, inasprite dal
verdetto, minacciano gravi ritorsioni contro la città: ma vengono sedotte e poi placate dalla dea, la
quale assicura loro un culto e onori nella città di Atene. Le divinità della vendetta, divenute
“Eumenidi” – benevole protettrici della città – escono di scena.
Il lavoro è accompagnato da una musica che ha avvolto ogni cosa e dato corpo all’essenzialità della
scena.

Tutti bravi gli attori che hanno saputo far gustare la tragedia agli studenti del liceo che vi hanno
assistito.
La referente Scolastica L’Ufficio Stampa
Prof. Maria Lucia Lo Presti Domenico Pantaleo
Regione Siciliana
Assessorato Sport
Turismo e Spettacolo
Citta’ di Patti
Liceo “Vittorio Emanuele III”
Classico - Scientifico - Linguistico

Maria Lucia Lo Presti
Domenico Pantaleo

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